Nel mese scorso, alla Fluorite di Silius, società (in liquidazione) controllata dalla Regione, in un clima conflittuale tra le rappresentanze sindacali si erano svolte le elezioni per il rinnovo delle Rsu, con le tre sigle sindacali Cgil, Cisl ed Uil che non avevano presentato alcuna lista per opporsi alle elezioni, invitando i lavoratori a non partecipare al voto con l’obiettivo di far mancare il quorum. Obiettivo raggiunto (su 56 lavoratori avevano votato in 17: 30.35%), ma la Commissione elettorale le aveva comunque considerate valide argomentando con la necessità di avere una rappresentanza eletta dei lavoratori. Perciò, con il 94% delle preferenze, la lista dell’Usb si era aggiudicata i tre posti della Rsu: Mosè Erriu, Salvatore Murtas e Massimiliano Simbula gli eletti. Come era facilmente prevedibile, la Triplice ha presentato ricorso contro le elezioni, addirittura per tre volte, ma sempre con esito negativo: i ricorsi sono stati rigettati.
Ciò nonostante, “Confindustria si rifiuta di ratificare il risultato – si è lamentata in una nota l’Usb Cagliari – Mentre azienda e Regione rimangono in silenzio”. Infatti, la nuova Rsu della Fluorite di Silius ha chiesto subito un incontro alla Società ed all’Assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, per “definire un quadro di nuove e corrette relazioni industriali ed evidenziare le criticità in azienda, anche e soprattutto quelle relative alla sicurezza”.
“Questa assenza di risposta – hanno detto i rappresentanti – questo rifiuto del confronto con la Rsu eletta democraticamente dai lavoratori sono la prova di un atteggiamento inaccettabile. Presto porremo in essere azioni sindacali forti per riportare la democrazia sindacale alla miniera di Silius”. (red)
(admaioramedia.it)
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