La Sardegna intraprende un percorso strategico finalizzato a ridurre le emissioni di anidride carbonica e a promuovere investimenti nel campo delle energie sostenibili. Il progetto “Smart City – Comuni in classe A”, inserito nel Programma Sardegna CO2.0, mira a coinvolgere in modo diretto le Amministrazioni locali affinché si rendano protagoniste dello sviluppo sostenibile del proprio territorio. Il programma intende dare attuazione a quanto stabilito dall’Unione europea nel “Pacchetto europeo su clima ed energia” volto a ridurre le emissioni di gas serra, aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili ed infine ridurre il consumo di energia. Il Paes (Piano d’azione per l’energia sostenibile) è il documento chiave che definisce le modalità con cui le amministrazioni comunali intendono raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissione di gas serra entro il 2020. i Comuni aderenti si impegnano a redigere, entro un anno, il Piano d’azione: gli impegni sottoscritti con l’adesione riguardano l’intero territorio comunale, pertanto il Piano include azioni che coinvolgono sia il settore pubblico che quello privato.
“Siamo nel pieno dell’azione della Regione per la ecoefficienza e i comuni locali sono molto importanti per lo sviluppo di questo progetto. Sono già circa 200 quelli che si sono dotati del software di Paes, ma il nostro obiettivo è quello di far si che venga adottato anche da chi non ha ancora aderito a questa importante iniziativa – esordisce Maria Grazia Piras, assessore dell’Industria – Il nuovo software approvato dalla Regione, che si occupa di calcolare le emissioni e le loro variazioni nel corso degli anni, è uno strumento gratuito e di facile utilizzo e queste peculiarità, assieme ad un’adeguata assistenza fornita ai Comuni stessi, erano gli obiettivi fondamentali da raggiungere per poter garantire la massima adesione al progetto”.
Inoltre, spiega l’ingegnere Fabrizio Gianneschi, “un’altra caratteristica del software di Paes di notevole importanza è il suo esser stato progettato sulla realtà sarda, a differenza degli altri software presenti sul mercato, più generici e tarati su territori diversi dal nostro sotto molti punti vista. Grazie a questo progetto si dovrebbe arrivare ad una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 20% entro il 2020 e ad un aumento di uguale percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili. Le prospettive sulla riuscita della strategia sono più che positive, visto e considerato anche che la nostra regione al momento detiene il primato europeo nel campo della ecosostenibilità”.
Arianna Zedda
(admaioramedia.it)
3 Comments
Vittoriano Guala
Una proposta: usare l’area di Fenosu per una centrale eolica e solare .
Gio Vanna
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