La mancanza di lavoro in Sardegna, soprattutto per i giovani, è un problema serio e radicato in tutto il territorio, al quale si aggiunge il costo sociale dei giovani inattivi. Basti pensare che coloro che non studiano, non lavorano e non svolgono attività formative, i cosiddetti Neet (acronimo inglese di ‘Not in education, employment or training’), in Sardegna sono 81.016 (34% del totale) compresi in una fascia d’età che va dai 15 ai 29 anni (valida per l’Europa Mediterranea, mentre in quella Continentale è tra i 15 e i 24 anni). Il danno per l’economia sarda è enorme e viene quantificato in 1,78 miliardi di euro, pari al 5,6% del Pil. Per capire meglio la gravità del fenomeno, basti pensare che il settore turistico incide per il 6% del Pil.
Una recente analisi del Seo (Sardinian Socio-Economic Observatory) ha presentato un’elaborazione del dato su ipotesi formulate dalla Commissione europea ed indica quanto il fenomeno dell’esclusione dei giovani dal mercato del lavoro, ma anche da percorsi di formazione e istruzione, stia intervenendo in maniera drammatica sulla crisi economica del sistema produttivo sardo. In Europa il ‘danno’ all’economia è di circa 1,2% del Pil (sono contabilizzati 7,5 milioni di Neet), mentre in Sardegna questo valore è al di sopra di oltre 4 punti percentuale, facendo registrare il valore più alto tra tutti i paesi europei: 5,6%. Questo elemento è stato studiato per la prima volta in Gran Bretagna a cavallo degli anni 90 e rappresenta un fenomeno complesso che si integra con numerose problematiche legate alla vita delle giovani generazioni, e va per questo letto e analizzato alla luce di un’analisi complessiva della condizione giovanile.
Un fenomeno, clamorosamente in aumento in molti stati europei, che ha suscitato molta attenzione a livello comunitario tanto da convincere l’Unione europea ad attuare il programma “Garanzia giovani”. Il dato sardo è il più alto in Europa, mentre quello più basso è stato registrato in Norvegia, con il 5.5% di Neet. Tra i piccoli stati va segnalato il 10.5% di Malta, che negli ultimi anni si è impegnata in modo serio per combattere questo problema con programmi politici innovativi volti a ridurre il fenomeno. Anche il resto dell’Ue si è mossa nella direzione maltese, attuando degli appositi programmi come “Youth Guarantee”, e stanziando risorse per intervenire con azioni mirate sul problema. Il programma sardo di intervento, in corso di realizzazione dal 2014, prevede uno stanziamento di 54 milioni di euro principalmente rivolto alla formazione, all’accompagnamento al lavoro, ai tirocini ed al bonus per le assunzioni.
Roberto Melis
(admaioramedia.it)
4 Comments
Michela Cani
Michela Cani liked this on Facebook.
BitcoinBuzzV9
LAVORO, 81mila giovani Sardi non studiano, non lavorano e non svolgono attività. Costo sociale di 1,78 miliar… https://t.co/PVtThm5CEP
webnauta59
RT @admaioramedia: 81mila giovani Sardi non studiano, non lavorano non svolgono attività. Costo sociale 1,78 miliardi https://t.co/pbBFxiYT…
robertamarc32
RT @admaioramedia: 81mila giovani Sardi non studiano, non lavorano non svolgono attività. Costo sociale 1,78 miliardi https://t.co/pbBFxiYT…