Giunta e maggioranza hanno annunciato che grazie al Patto per la Sardegna, che la Regione deve ancora sottoscrivere col Governo, ci saranno a disposizione oltre 2,5 miliardi di euro da spendere per mobilità, infrastrutture, sanità, istruzione, ricerca, sistema idrico, sviluppo economico, politiche sociali e governance. Ma Forza Italia non si fida ed invita il presidente Pigliaru a riferire in Consiglio regionale su contenuti, cifre e fonti di finanziamento, “anziché continuare a nascondersi nelle riunioni di partito”.
“No a nuovi bidoni di Renzi – ha detto Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – E’ ancora fresco il ricordo dell’accordo-fregatura siglato dal presidente con il ministro Padoan: annunciarono un miliardo in più e poi la Sardegna, uno scippo dopo l’altro, si è ritrovata con un miliardo in meno e con un debito di 700 milioni di euro di mutuo. Per due anni hanno parlato di interlocuzioni serie, di risultati storici, di svolte, ma oggi sono loro stessi ad ammettere che appena 17 mesi dopo la stipula e 15 mesi dopo il suo recepimento da parte del legislatore statale, l’accordo tra Stato e Regione è diventato carta straccia. Nei comunicati continuano a dire il contrario, ma lo hanno messo nero su bianco nel ricorso promosso davanti alla Corte costituzionale”.
”Per anni hanno ignorato con supponenza il nostro grido di allarme – ha sottolineato Cappellacci – hanno esaltato gli accordi, mentre in privato maledicevano il giorno in cui hanno firmato. E’ sempre il loro ricorso ad ammettere che lo Stato impone nuovi contributi alla finanza pubblica a carico della Regione. Insomma, mentre in preda all’ebbrezza politica vagheggiavano di agenzia delle entrate regionale, lasciavano che Renzi portasse via il salvadanaio della Sardegna. Ora tornano alla carica con nuovi annunci, con risorse vecchie contrabbandate come nuove, facendo finta, nonostante siano arrivati a metà mandato, di essere appena arrivati”.
Per il capogruppo azzurro in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, “quando un presidente della Regione si confronta fra le quattro mura del partito, affida ogni confronto alle indiscrezioni giornalistiche e mai accompagna le sue dichiarazioni con atti che abbiano un minimo di determinatezza, è difficile anche dare un eventuale contributo costruttivo. Pigliaru presenti documenti, numeri reali, impegni concreti, non annunci o le millanterie di un Governo che fa il generoso con soldi che sono già dei sardi e, per giunta, ne trattiene un bel po’ a Roma. Abbiamo già visto che risultati sono arrivati quando il presidente è andato avanti in solitudine e ha firmato un accordo-patacca con cui si è fatto soffiare centinaia di milioni di risorse. Non pensi di farsi turlupinare una seconda volta e poi di scaricare le responsabilità sul Consiglio. Siccome sembrava brutto uscire da una riunione con gli alleati e parlare di poltrone e poltroncine, di Asl uniche ma penta-partite, qualcuno ha pensato bene di tirare fuori un argomento che facesse da schermo al reale oggetto delle riunioni odierne”.
“Siamo stufi marci di proclami fumosi e non sappiamo che farcene – ha aggiunto Ignazio Locci – Le questioni ancora aperte con il Governo sono troppe, e francamente non crediamo più alle favolette che Renzi e soci, con la complicità di Pigliaru, propinano ai sardi da due anni a questa parte. Il cosiddetto ‘Patto per la Sardegna’ è noto solo al Premier e al Pd e, di grazia, vorremmo saperne qualcosa in più. Ma soprattutto vorremmo capire se alcuni temi determinanti per la ripresa della nostra Isola sono dentro questo ‘Patto’. Le questioni industriali, tra Ottana, Alcoa, Eurallumina, chimica verde, sono della partita oppure no? E le tasse aeroportuali? Riusciamo a risolvere il problema a questo giro o forse dobbiamo ancor elemosinare a Roma con il cappello in mano? on gli scippi e le beffe cui ci ha sottoposto il Governo in questi anni, a partire dalla ‘Vertenza entrate’, abbiamo difficoltà a credere che si possa parlare di rilancio reale. Siamo invece più propensi a credere si tratti del solito accordo di casa Pd”. (red)
(admaioramedia.it)
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ignazio_locci
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ugocappellacci
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