“Vi scrivo mentre sono in volo verso il Giappone per il G7. Molti gli argomenti che la presidenza nipponica ha messo in agenda, in attesa di passare il testimone all’Italia che organizzerà l’appuntamento nel 2017 in Sicilia”. Con queste parole Matteo Renzi ha ufficializzato quello che si sapeva già da tempo: salta l’appuntamento a La Maddalena, promesso dopo lo ‘scippo’ del G8 del 2009, quando l’appuntamento internazionale fu spostato a L’Aquila, all’indomani del terremoto così da accendere i riflettori internazionali su quella tragedia. Questa volta la scelta governativa, presumibilmente Taormina (unica per adeguate strutture alberghiere e vicina all’aeroporto di Catania), servirà a mostrare da vicino l’emergenza immigrati ai leader di Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito e Canada ed all’opinione pubblica internazionale. La Maddalena dovrà aspettare ed insieme al rilancio economico dell’isola, dopo l’abbandono degli americani, anche le strutture realizzate per l’appuntamento di sette anni fa, che ormai sono in completo abbandono.
La reazione di una Regione delusa è improntata all’ennesima speranza: “Crediamo indispensabile candidare La Maddalena a un importante evento internazionale – ha commentato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru – A noi interessa che il cantiere di La Maddalena sia tra i primissimi da sbloccare in Italia ed il G7 era stato presentato come un’opportunità per raggiungere l’obiettivo, ma non è certo l’unica Il Governo ha cominciato già qualche settimana fa a mantenere gli impegni presi con noi: 15 milioni per il recupero edilizio nell’ex arsenale sono un primo, importante, passo. Sappiamo che altre risorse arriveranno a breve. Ma sappiamo anche che il piano di sviluppo dell’Isola deve essere portato avanti rapidamente, e per farlo è necessario trovare un modo che garantisca certezza di tempi”.
Delusone anche in casa Pd ed il senatore Silvio Lai non la nasconde: “Per le aspettative create a La Maddalena – ha scritto su facebook – Nei mesi scorsi la proposta di celebrare il vertice in Sardegna era stata ipotizzata e analizzata insieme a quella di Firenze. Da quel momento in poi non ci sono state altre comunicazioni, ma solo una serie di voci sulla candidatura della Sicilia, oggi confermate dall’annuncio di Renzi. In attesa di conoscere le motivazioni delle esclusione, ribadisco il disappunto per una scelta che non appare riconoscere per La Maddalena l’esigenza di un giusto risarcimento dopo lo scippo fatto da Berlusconi otto anni fa”. Meno tenero col Governo Renzi l’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda: “E’ un dovere dei sardi diffidare delle istituzioni italiane, che ormai non hanno neanche il buon gusto di spiegare le loro ragioni in incontri istituzionali, ma lo fanno sovranamente dall’aereo regio. La Sardegna dovrà mettere a posto La Maddalena facendone una grande esperienza di indipendenza e non di questua. Sappiamo farlo, possiamo farlo e sarebbe una grande lezione morale da dare a chi non sente il dovere di rimediare al danno arrecato ad uno dei posti più belli al mondo”. Per il leader del Partito dei Sardi, “potrebbe essere una vera scintilla di indipendenza e potrebbe insegnare ai sardi che usando in modo eccellente la propria libertà possono fare moltissimo” ed elenca il da farsi: “una manifestazione di interesse sul compendio dell’Arsenale con canoni concessori molto bassi e periodo di concessione lungo, in cambio di interventi sugli edifici e sul porto, noi Regione facciamo pianificazione seria, semplificazione e incentivazione amministrativa, in una parola, facciamo un grande Master Plan della Gallura, i capitali privati fanno di conto e investono”.
Per Marcello Orrù, consigliere regionale del Psadz, si tratta di “un ennesimo schiaffo del governo Renzi alla Sardegna. Il presidente Pigliaru aveva auspicato che il governo scegliesse la Maddalena come location parlando nell’aula del consiglio regionale di ‘una forte intenzione da parte del governo di raggiungere questo obiettivo’ e definendo una simile soluzione ottimale per ‘ridare una prospettiva non solo alla Maddalena, ma a tutta la Sardegna’. Bene, per l’ennesima volta, le speranze e le prospettive della giunta Pigliaru sono andate a farsi friggere. Non c’è giorno che dal governo non arrivi uno schiaffo alla nostra regione, dall’altra parte una Giunta regionale debolissima e politicamente ininfluente”. (red)
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