“La carne italiana è buona e fa bene”, con questo slogan la Coldiretti ha manifestato per difendere uno dei prodotti più consumati dagli italiani e per tutelare gli allevatori dalle campagne negative e dagli allarmismi infondati, che hanno riguardato anche la realtà produttiva del nord Sardegna ed in particolare quella della Gallura che, con 150 allevamenti di qualità, occupa una posizione d’eccellenza nel territorio nazionale. «Denunciamo – ha scritto l’organizzazione di categoria in un documento – il fenomeno delle importazioni dall’estero che attualmente rappresenta quasi 1/3 dei consumi e che negli ultimi dieci anni ha portato alla chiusura di 1.000 stalle con gravissimi effetti sull’economia, sull’occupazione e sulla sicurezza alimentare».
«Ogni settimana assistiamo alla chiusura di una nuova stalla – ha evidenziato il direttore della Coldiretti Sassari e Gallura, Ermanno Mazzetti – Questa piaga riguarda anche il nord Sardegna con il relativo impoverimento del tessuto economico e occupazionale di un territorio già martoriato dalla crisi. La perdita di una stalla equivale alla perdita di un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di posti di lavoro. Il problema principale è che il 40% della carne bovina consumata in Italia proviene dall’estero. Rivendichiamo l’importanza delle etichette e la tracciabilità del prodotto. Solo in questo modo il consumatore finale potrà aiutare gli allevatori locali attraverso una scelta consapevole».
Sul tema dei bovini da carne, è intervenuto anche l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, riferendosi al bando sul benessere animale: «Nessuna dimenticanza né errore della Regione sulla misura del Psr, si tratta dell’attuazione della scheda di misura che è stata discussa a lungo e concordata durante le sedute del Comitato di sorveglianza. L’obiettivo, in attesa di riorganizzare la filiera della carne, era quello di supportare e sostenere la chiusura dell’ingrasso e la macellazione dei vitelli in loco, per questa ragione che le categorie ammesse a premio sono solo quelle entro i 24 mesi, età massima in cui sarebbe prevista la macellazione. Il bando è nato attraverso la condivisione con le associazioni di categoria e quelle dei produttori per rafforzare i processi virtuosi nella direzione della chiusura della filiera nel nostro territorio». (red)
(admaioramedia.it)
6 Comments
Cecilia Deiana
Cecilia Deiana liked this on Facebook.
Francesco Frau
Francesco Frau liked this on Facebook.
Giovanni Palmas
Giovanni Palmas liked this on Facebook.
Simone Pisanu
Simone Pisanu liked this on Facebook.
Mario Delogu
Mario Delogu liked this on Facebook.
Rosalba Serra
Rosalba Serra liked this on Facebook.