Non è facile risolvere l’annoso problema della sopravvivenza delle società sportive sarde, specialmente di quelle che partecipano ai campionati nazionali, ma non solo. Ho letto – nel dibattito che si è creato su Ad Maiora Media – autorevoli interventi in materia, che hanno espresso più che altro una situazione di malessere generale, costi biglietteria aerea e sponsorizzazione regionale, il resto mi sembra improntato a problematiche personali, che tutte le società vivono in modo differenziato, le problematiche del basket, non sono quelle del football o del calcetto etc.
Proteste che, in 34 anni di basket e mondo sportivo in generale, ho seguito e vissuto sulla mia pelle, dal periodo di contrapposizione fra le società sportive prettamente professionistiche a quelle delle società dilettantistiche, sino ai giorni nostri. Non ho mai pensato che i nostri politici, di ieri e di oggi, fossero degli sprovveduti, da non conoscere le diverse peculiarità di ogni sport (abbiamo avuto, come assessori, anche campioni sportivi), penso invece che Essi si ricordino delle comunità sportive solo in periodo elettorale, quando poi vanno a definire gli elementi fondamentali delle leggi di stabilità, si dimenticano… magari privilegiando avvenimenti più trainanti (come concerti etc), dal facile ritorno d’immagine. Comportamenti, non si offenda nessuno, di tutte le giunte sin qui avvicendate, con sottili differenze che esulano dall’analisi sportiva.
Non sarebbe necessario fare uno sciopero sportivo all’americana, non siamo professionisti, anche se molti dirigenti hanno conferito grandi risorse economiche, ma da sportivi e soprattutto da 'cittadini', dobbiamo sottolineare l’impegno sociale fondamentale che le società svolgono in favore dei giovani, preservandoli da fattori ambientali difficili o comunque non in linea con l’armonia della crescita. Il binomio Sport-Scuola è rimasto nel cassetto e nelle speranze di tanti dirigenti, inascoltato, o mal applicato dall’assessore di turno che già interpreta in modo istituzionale il ruolo di responsabile della cultura e dello sport. L’altro annoso problema è quello dei trasporti, ma lascio ad altri la risoluzione di questo problema che riguarda tutti i sardi, senza distinzione di sesso e di età, la Regione dovrebbe tener conto di un bonus da corrispondere alle società sportive, al di là della continuità territoriale. Per lo Sport che verrà, mi auspico un sempre maggior impegno delle istituzioni nella premialità dei settori giovanili di ragazzi e ragazze sardi, basta buttare soldi in mercenari che scappano anche a campionato in corso, se non iniziamo con l’anno zero per ricostruire una nostra identità, saremo sempre a parlare delle stesse cose, senza mai tentare di risolverle. Maggiori fondi, anticipo 50% ad iscrizione campionato e saldo a consuntivo. Aumento di premialità per le società giovanili o che abbiamo un loro vivaio (non quello di altri). Bonus sconto sugli aerei, aggiuntivo. Mappatura degli impianti esistenti ed agevolazioni, parte a fondo perduto e parte a mutuo agevolato per rendere idonee le strutture esistenti, siano esse private o meno. Investire nello Sport è investire sul futuro dei nostri giovani: un Dovere ed un Diritto.
Giuseppe Pasquinucci – Ex Presidente Virtus Basket Cagliari
(admaioramedia.it)
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