Voglio dare il mio contributo dopo la provocazione di Marcello Vasapollo, che ha denunciato come le Istituzioni politiche stiano uccidendo lo sport isolano. Condivido tutto quanto scritto dall'amico Marcello e rilancio dicendo quante difficoltà abbiamo, come sport minore, a trovare addirittura un campo su dove fare gli allenamenti e sopratutto disputare il campionato nazionale di II Divisione di football americano, che può essere paragonato alla serie B di calcio.
Una situazione che persiste da ben 25 anni, cioè da quando è stata fondata la nostra società sportiva, Crusaders Cagliari, detentrice di ben due titoli nazionali, di cui mi fregio essere uno dei fondatori ed attuale presidente. La situazione è proprio questa, drammatica ed irreale che si scontra con l’ignoranza di tante società sportive di sport non minori che ci negano l’uso del campo perché, secondo loro, roviniamo il campo oppure perché le nostre righe disturbano il normale svolgimento del loro sport. Riferendosi ad uno sport dove il 90% del gioco si svolge con la palla in aria. Purtroppo, si ragiona sempre pensando solo ed esclusivamente al proprio orticello e questa è solo una delle tante difficoltà che società come la nostra incontrano quotidianamente.
Ma non voglio parlare solo della nostra realtà sportiva ed è meglio trattare il problema delle trasferte. E’ veramente grottesco, pensare che tutto lo sport Italiano usufruisce di una tariffa unica e noi Sardi – che dovremo essere avvantaggiati perché, dolenti o nolenti, dobbiamo per forza prendere un aereo o una nave per spostarci – invece di essere avvantaggiati, siamo addirittura danneggiati da una continuità territoriale sconsiderata, per cui paghiamo 160 euro un biglietto aereo in regime di continuità, quando lo troviamo, invece con la tariffa Spotlight di Alitalia tutte le altre realtà sportive Italiane pagano un’andata e ritorno a 79 euro. Pazzesco, e pensare che tutti i denari spesi in più li potremo investire per incentivare lo sport tra i più giovani, cioè sui nostri vivai.
Dobbiamo unire tutte le nostre forze per poter finalmente incidere in qualche maniera sulla classe politica, perciò raccolgo anche la provocazione di Carmelo Alfonso, lanciando un appello a tutti i presidenti delle società sportive isolane per unirci tutti insieme e far rispettare il lavoro che facciamo da tanti anni: far praticare lo sport a tanti ragazzi e toglierli magari da situazioni difficili. Il mio è un appello a tutti quei presidenti lungimiranti che vogliono continuare a far praticare lo sport a tanti giovani, perché lo sport è salute e vita ed i nostri ragazzi hanno diritto a praticarlo.
Emanuele Garzia – Presidente Crusaders Cagliari
(admaioramedia.it)
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