Con l’approvazione del Piano faunistico-venatorio regionale, presentato dalla Giunta regionale, sono state stabiliti i cosiddetti Ambiti territoriali di caccia (Atc), aventi caratteristiche ambientali omogenee facenti capo a una o più Province, che, tenendo conto della pianificazione territoriale e faunistico-venatoria in atto, ha individuato gli areali delle singole specie selvatiche e ripartito il territorio: “La Sardegna era in forte ritardo – aveva commentato l’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano – Adesso propone un Piano in grado di trovare un giusto equilibrio tra prelievo e tutela”.
Novità contestata da Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, che porta ad esempio le Regioni dove sono stati applicati: “Un vero fallimento. Un sistema incapace di gestire la pratica sportiva della caccia nel migliore dei modi possibili. Nonostante le legittime richieste dei rappresentanti dei cacciatori all’interno del Comitato faunistico regionale, l’Assessorato regionale è andato dritto per la sua strada proponendoli”.
“Nonostante l’iter legislativo preveda diversamente – ha aggiunto Locci – l’Assessorato dell’Ambiente ha proposto alla Giunta il Piano Faunistico regionale senza prima sentire il Comitato, creando un pericoloso precedente. Ma ciò che lascia maggiormente perplessi è la scelta di introdurre gli Ambiti territoriali di caccia, nonostante tutte le associazioni dei cacciatori siano sfavorevoli e l’esperienza rimandi su un’altra strada. L’unica soluzione possibile sono le Autogestite di caccia che, là dove applicate, hanno dimostrato di poter regolare la pratica come si conviene, salvaguardando l’equilibrio della fauna selvatica. L’Assessorato sta tentando di burocratizzare una pratica sportiva fondamentale, creando ulteriori vincoli e ostacoli”. (red)
(admaioramedia.it)