L’odissea per un controllo dermatologico all’oncologico Businco di Cagliari (Michele Pudda)

23 Marzo 2016

A gennaio, ho effettuato il controllo annuale negli ambulatori di Dermatologia dell'Oncologico di Cagliari (dove sono seguito da anni e sono intervenuti per rimuovere e analizzare alcuni nei a rischio). Il medico che mi ha visitato, al contrario degli anni scorsi, non mi ha prenotato regolarmente la visita successiva, nè ha fatto alcuna impegnativa per la stessa, ma mi ha detto di richiamare dopo due mesi al numero 07052965151 poiché sarei tornato senza bisogno né della richiesta nè del pagamento del ticket. Questo perché, da quello che ho capito, ho un neo nel labbro che va tenuto sotto controllo in maniera più regolare e non a cadenza annuale e inoltre voleva controllare delle cicatrici che ho nel viso.

Lo scorso lunedì mattina ho iniziato i tentativi: dopo aver passato 10 minuti aspettando che qualcuno rispondesse con diverse chiamate, poiché la linea cadeva, mi risponde un'infermiera, che, però, mi dice che devo assolutamente parlare con lui e di richiamare verso le 13-13.30. Ebbene ho provato, ma fino alle 13,40 nessuno ha risposto. Idem martedì. Comprendo che ci siano tanti pazienti e che ci sia molto da fare, ma nello stesso tempo il paziente non può rimanere ore per sapere cosa deve fare per prenotare il controllo non previsto dalla visita precedente! Capisco anche che il medico abbia voluto agevolarmi, ma in questo modo sta creando un disagio non indifferente, non riuscendo a parlarci ed a prendere un appuntamento in via non convenzionale. Mercoledì, di buon mattino, riesco a comunicare col medico al secondo tentativo e cosa mi dice? Di avvicinarmi in mattinata, che mi avrebbe fatto l'impegnativa (ma non aveva detto che non ce n'era bisogno?), che avrei dovuto pagare il ticket (ma due mesi fa non aveva detto che non dovevo pagarlo?) e che poi sempre in mattinata mi avrebbe visitato. Alla mia risposta (“sono al lavoro e non posso avvicinarmi per rifare tutto, a distanza di due mesi, contrariamente a quanto indicato”) mi ha detto: “Anche io sto lavorando, mandi qualcuno”. Sembra normale una cosa del genere?

Aggiungo anche che da lunedì cerco di contattare l'Ufficio relazioni col pubblico, al quale ho inoltrato anche una mail dettagliata (in questo caso con nomi e cognomi), ma non ho avuto risposta e tantomeno rispondono al telefono dopo ore e ore di tentativi! Cosa è successo da quando c'è stato l'accorpamento col Brotzu? Mi pare ovvio che cambierò ospedale di riferimento: non si trattano i pazienti in questo modo e inoltrerò una segnalazione all'Assessorato regionale competente.