Una Finanziaria regionale, in questi giorni all’esame dell’Aula di via Roma, da bocciare per l’opposizione: “Fotocopia di quella dell’anno passato con le stesse proposte, le solite promesse e con la totale mancanza di visione politica e di progettazione futura”, ha commentato Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che ha preannunciato riproporrà gli emendamenti già presentati in Commissione Bilancio per realizzare un pacchetto famiglia da 56 milioni di euro: bonus bebè, fornitura gratuita di libri di testo in formato digitale e tablet, borse di studio per merito scolastico, misure per favorire mobilità familiare, campagna informativa sulle adozioni e gli affidi familiari.
“Una Giunta regionale divisa al suo interno, scollata dalla maggioranza che la sostiene con questa Finanziaria ha decretato la morte della politica intesa come ricerca delle soluzioni migliori per il benessere dei cittadini – ha sottolineato Truzzu – Sostanzialmente questa è una manovra senza novità. Restiamo schiacciati da una spesa senza controllo, che si è cercato di arginare con nuove tasse, presto cancellate di fronte alla mobilitazione popolare, navigando a vista. Siamo costretti, infatti, a indebitarci e a contrarre un mutuo di 700 milioni per poter fare quegli investimenti infrastrutturali che dovrebbe fare lo Stato. Stato che contestualmente ci impedisce di utilizzarne altrettanti che sarebbero disponibili, ma restano accantonati come garanzia del debito pubblico nazionale”.
Parere negativo anche dai banchi dei Riformatori: “Il momento imporrebbe scelte forti per dare prospettive ai giovani che sono costretti ad andar via per cercare lavoro e ai coraggiosi che scelgono di restare in Sardegna. Invece non c’è un progetto, e vengono fatte scelte illogiche e dannose – ha detto il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa – Il deficit della sanità è aumentato con i commissariamenti, che a dispetto di quanto annunciato continuano a conferire incarichi e a fare una strana politica delle assunzioni. Dall’altra parte si tagliano fondi a voci importanti ma irrisorie, come quelle per le Pro loco, le bande musicali le compagnie dei barracelli, che con pochissime risorse riescono a fare moltissimo. Le Pro loco sono un essenziale presidio delle identità e delle diversità locali, le bande musicali rappresentano a volte l’unica barlume di cultura musicale nelle comunità. E le compagnie di barracelli presidiano il territorio e l’ambiente di decine di comuni della Sardegna mobilitando migliaia di volontari che senza di esse non ci sarebbero. Uccidere queste realtà equivale a fare un danno enorme alla nostra Isola”. (red)
(admaioramedia.it)
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Midulla Giacomo
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