C’è ancora chi, nei palazzi della politica le definisce arterie viarie, per gli automobilisti sono invece delle mulattiere montane o per meglio dire una ‘via crucis quotidiana’. E’ il caso delle strade barbaricine, sempre più abbandonate e in continua malora. Chi pensava che l’incubo delle carenze si fosse fermato ai casi della Desulo-Fonni, della Cossatzu-Tascusì o della Teti-Tiana si era purtroppo illuso. Un altro concreto esempio è quello della strada provinciale 8 (Gadoni-Seulo), che vede nei restringimenti, posti nei pressi del ponte sul Flumendosa, una fonte di disagio per gli utenti.
Da due anni la situazione è sempre la stessa: i lavori di messa in sicurezza non sono mai iniziati, e a regnare sovrani dal km 8 in poi sono dei pericolosi cedimenti nell’asfalto. A scongiurare il rischio isolamento, l’impegno del Comune di Gadoni che, attraverso delle contro ordinanze, ha ribaltato il divieto di transito totale dei veicoli, imposto dalla Provincia di Nuoro. Ad essere vietata attualmente è solamente la circolazione dei mezzi superiori ai 35 quintali. La situazione non smette di creare disagi nel piccolo centro montano, dove la minaccia di ulteriori peggioramenti è continua, complici le intemperie invernali. Ad esserne vittima anche il vicino centro di Seulo, collegato con il contagocce verso il Mandrolisai e la Barbagia di Belvì. Oltre a imprenditori e lavoratori, ad essere particolarmente penalizzati sono difatti gli studenti seulesi iscritti negli istituti superiori di Aritzo e Sorgono, che, In seguito alla soppressione della tratta Arst, sono costretti a raggiungere Gadoni in macchina per poter prendere il pullman che li porti a scuola.
“Le colpe non vanno imputate totalmente alla Provincia, quanto a coloro che hanno soppresso gli enti intermedi e lasciato gli stessi in balia delle onde – spiega Antonello Secci, sindaco di Gadoni –Ci troviamo ad affrontare un handicap che trova origine nel passato. Il progetto di costruzione del tratto stradale prevedeva una realizzazione dell’opera totalmente diversa rispetto quella odierna. Stiamo pagando il prezzo di un lavoro svolto nel peggiore dei modi. L’unico intervento finora posto in atto è stato quello del monitoraggio, affidato a una società esterna. Si tratta tuttavia di un provvedimento tampone che non risolve nulla. A partire dal 2014 ho firmato 9 contro ordinanze; continuando di questo passo non mi assumerò più la responsabilità di fare altrettanto. La Regione con l’assessore Maninchedda ci ha fornito delle risposte immediate e sono stati messi a disposizione della gestione commissariale della provincia 600.000 euro per la realizzazione di interventi, che dall’area interessata giungano fino al ponte, confine tra il nostro territorio e quello di Cagliari. Auspichiamo fiduciosi che vengano impegnati quanto prima, facendo partire i lavori. Se in questi mesi siamo riusciti, seppur tra mille difficoltà, a gestire l’intoppo il merito è anche della locale compagnia barracellare, che non ha mai smesso di sostenerci effettuando una continua vigilanza”.
Gli fa eco Enrico Murgia, primo cittadino di Seulo: “La parte più assurda di questa vicenda sta nel fatto che la Provincia di Nuoro non abbia ancora impiegato la cifra messa a disposizione dalla Regione. Da quando è assente la rappresentanza politica, questi enti sono affidati alle dittature di funzionari spesso incapaci. Grazie al finanziamento in cassa, si potrebbero effettuare degli interventi di ripristino di quella viabilità che ad oggi ci viene negata. Il tutto si sta poi traducendo in seri danni per l’economia zonale. E’ impensabile che per uscire dal nostro territorio siamo costretti quasi a commettere un reato. Bisogna riconoscere un grande senso di responsabilità al collega Secci, senza il suo grande atto di impegno la strada sarebbe chiusa già da tempo. Mi vedo preoccupato per il viaggio che ogni giorno affrontano i lavoratori e i nostri ragazzi. Trovo pazzesco, che dopo aver più volte suggerito all’ente intermedio nuorese, di posizionare dei guard-rail al posto delle reti arancioni da cantiere non sia stato fatto niente. Vista la mancanza di risposte, mi sono rivolto all’assessore Maninchedda che non ha fatto mancare il suo impegno. Qualora persistesse questa inerzia da parte della gestione commissariale della Provincia di Nuoro, proporrò come amministratore di trasferire il finanziamento ai Comuni o ad una Unione in modo che si velocizzi l’inizio dei lavori. Se necessario, mi batterò affinché venga commissariato chi fino ad oggi non ci ha dato soluzioni certe”.
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)
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