Nella mia infanzia, i momenti più belli li ho vissuti in Barbagia. I Paesi in cui ho vissuto, Aritzo, Belvi, Desulo che, con gli occhi di un bambino, ho visto quando erano ancora popolati, con un'economia prospera e lo Stato presente in tutte le sue forme. Barbagia che ha dato i natali a poeti come Montanaru, imprenditori affermati nel campo delle costruzioni, allevatori che oggi fanno la fortuna di altre province e pure ministri della Repubblica (chi si ricorda di Antonio Maxia?). Barbagia terra di lavoratori, di uomini e donne dallo spirito guerriero, ma col cuore grande pronto ad aprirsi a chiunque che si ponga con rispetto e amicizia. Non è mai stata tutto rose e fiori, esisteva, ed esiste, pure chi è criminale, chi viola la legge, chi fa il balente o il teppista. Ma accorgersi, parlare della Barbagia, solidarizzare con le popolazioni solo quando accadono fatti di cronaca nera è il vero delitto verso la Barbagia. Vuol dire ucciderla. Qualcuno pensa che ci sia omertà, un luogo comune veramente banale se si pensa all'indifferenza che regna in città davanti a crimini o illegalità diffuse. Senza pensare che molti silenzi e la voglia di non commentare sono dovuti alla stanchezza di sentirsi considerati solo quando c'è un reato.
Perché i due consiglieri regionali di Fratelli d’Italia hanno proposto di riunire il Consiglio regionale a Desulo per solidarietà? Perché al di là delle doverose dichiarazioni di solidarietà, vorrei vedere gli esponenti regionali andare in Barbagia e metterci la faccia, dopo che per troppo tempo Desulo e la Barbagia sono state nominate solo per tagli, cancellazioni, abbattimenti, soppressioni. Chi sa che a Belvi esiste una scuola tra le più moderne in Italia, una scuola eco-compatibile (fotovoltaico, caldaia biomassa) con annesso complesso sportivo, bibliotecario, teatrale, a norma sulla sicurezza e sull’abbattimento delle barriere architettoniche, per la quale sono state investite ingenti risorse economiche (ultimamente anche per la realizzazione di due laboratori, linguistico e scientifico, attrezzati con finanziamenti pubblici) e si è proceduto ugualmente con la soppressione della scuola, con il trasferimento dei bambini in un Istituto ad oltre 3 km e la promessa dello scuolabus e dei soldi. Non sono arrivati nè gli uni, nè gli altri. Chi sa che la maggior parte delle strade, anno dopo anno, stanno cadendo letteralmente a pezzi, declassate dalla Provincia, con corsie ridotte da due ad una in diversi tratti, e da anni (non mesi) aspettano gli interventi? Gadoni Seulo, Belvi Atzara, Desulo Fonni, paesi isolati tra loro, isolati a loro volta dalle altre province. Si è lontani da tutto. Perciò, quando chiudi una scuola, un ufficio postale, una banca, figurariamoci un reparto di ospedale, vuol dire stringere il cappio intorno al collo di chi con coraggio sceglie di non abbandonare quei paesi ricchi di storia. Gli imprenditori che ci sono e che lavorano, che puntano sulla qualità e unicità del prodotto, usano internet, ma i trasporti hanno un prezzo troppo elevato. Costa, si dice, far arrivare o spedire qualcosa dalla Sardegna. Costa di più farlo spedire o arrivare da Cagliari oppure Olbia in Barbagia.
Tante belle parole per il sindaco Littarru, ma qualcuno tra gli assessori regionali, il presidente Pigliaru, i deputati e i consiglieri regionali che si sono fiondati a dargli solidarietà gli avranno spiegato dove sono finiti i soldi già stanziati per la realizzazione di una Rsa con Hospice o qualcuno avrà avuto il coraggio di dirgli per quali interessi politici hanno ritenuto che Desulo e la Barbagia non fossero meritevoli di simile struttura, tanto da trasferirla, come si vocifera, in altre zone del nuorese? Infine, c’è la famosa task force che ammazza i maiali infetti, come se si stesse parlando di ‘the walking dead’. Quanti giorni sono passati da quando il sindaco Littarru ha implorato di chiarire che i blitz non sono stati concordati con lui, anzi che non c'è niente di concordato? E' stato lasciato solo, come qualunque Sindaco della Barbagia e come gli amministratori comunali che giornalmente devono rispondere ad una domanda ai propri cittadini: se lo Stato fugge dalla Barbagia, perché i nostri figli dovrebbero restarci? Se non si vuole fare una passerella, si arrivi in Barbagia con una serie di proposte. Niente cattedrali nel deserto, ma semplicemente la verità. La Barbagia è il cuore della Sardegna e se muore o si ammala tutta la Sardegna muore.
Salvatore Deidda – Portavoce regionale Fratelli d’Italia
(admaioramedia.it)
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