TRASPORTI, Assessore Deiana: “Su aumento serve deroga per Sardegna”. Cappellacci (FI): “Volontà politica, non istruttorie tecniche”

04 Febbraio 2016

Il tema trasporti nell’Isola già non conosce pace – treni veloci (sulla carta), continuità territoriale, compagnie low-cost che abbandonano gli scali – poi il Governo Renzi decide di aumentare di ulteriori 2,5 euro il costo dei biglietti aerei, rischiando di penalizzare ulteriormente i collegamenti da e per la Sardegna.

“L’ulteriore aumento dell’addizionale sui diritti di imbarco si ritorce molto negativamente sulla Sardegna e sui sardi – ha detto l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana – Chiediamo a Palazzo Chigi di ripensare e rimodulare, riguardo agli aeroporti isolani, l’applicazione della tassa. Una deroga sarebbe non un trattamento di favore ma un riconoscimento dello svantaggio causato dalla condizione di insularità che la Regione rimarca costantemente e i cui problemi e costi il Governo si è impegnato a mitigare”.

Ed il Ministero delle Infrastrutture ha avviato un’istruttoria tecnica sulla possibilità di esenzione della tassa di imbarco per i passeggeri in partenza o diretti in Sardegna: “Abbiamo scritto una lettera al Ministro e chiesto e ottenuto un incontro urgente – ha spiegato l’assessore Deiana – La risposta è stata tempestiva e si stanno valutando le soluzioni percorribili al riscontro della nostra richiesta”.

“E’ inaccettabile che la Sardegna paghi per abbassare il prezzo dei biglietti e lo Stato centrale lo faccia aumentare con nuove tasse – ha commentato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – A quattro mesi dal decreto che aumenta l’addizionale sui diritti di imbarco, la Giunta regionale si è risvegliata e parla un giorno di contatti, il giorno seguente di istruttorie tecniche, ma non è questione di salamelecchi né di tecnicismi: esiste la volontà politica del Governo Renzi di rimuovere il balzello frega-Sardegna o no? Non è tollerabile che la Regione, a causa dell’accordo Soru-Prodi del 2006, sostenga dei costi per abbassare il prezzo dei biglietti e poi lo Stato centrale lo faccia aumentare con tasse che arrivano al 40% del costo totale. Insomma con Soru-Prodi abbiamo visto il danno del passaggio dei costi della continuità dallo Stato alla Regione, con Pigliaru-Renzi la beffa con la Sardegna che paga e il Governo che fa cassa aumentando le tasse”. (red)

(admaioramedia.it)