Un nuovo modello energetico per la Sardegna, fino al 2030, con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 associate ai consumi, abbattere i costi della bolletta per i cittadini, rendere più competitive le imprese e favorire l’occupazione: questo in sintesi il Piano energetico ambientale regionale della Sardegna (Pears) approvato dalla Giunta regionale.
Sono quattro i pilastri sui quali si regge il Pears: modernizzazione del sistema energetico, che si concretizza nel passaggio da un modello centralizzato ad uno distribuito, integrato, interconnesso e sostenibil; metanizzazione, la cui assenza costa alla Sardegna 400 milioni di euro all’anno; risparmio energetico, riduzione dei consumi, mobilità elettrica ed efficientamento del patrimonio pubblico e privato equivalgono a una vera e propria fonte energetica; ruoli e competenze, in primo luogo il ruolo della Regione, chiamata a gestire in maniera integrata non solo il sistema dell’energia ma anche le risorse idriche, i rifiuti e la mobilità, poi i Comuni che avranno il compito di pianificare i modelli energetici locali, le cosiddette smart city e smart community.
“Tutta Europa parla di energia, è argomento essenziale in questo momento storico: parlare di energia significa parlare di benessere – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru – Non a caso il Comitato delle Regioni dell'Unione europa mette insieme, nella stessa Commissione, energia e ambiente. La proposta di oggi è una vera svolta di sviluppo. In un mondo in cui l'energia è sempre più strettamente legata a internet, allo sharing, alle politiche di condivisione. Puntiamo a ottenere una leadership tecnologica, Non stiamo parlando di generici scenari futuri, ma di cose che si vanno a concretizzare nell’intreccio tra il vecchio e il nuovo sistema energetico. Passiamo da un tempo in cui qualcuno produceva tanta energia in un unico luogo, poi la distribuiva attraverso una grandissima rete con costi altrettanto grandi, a una visione autosufficiente in cui è dominante, grazie alla tecnologia, il modello locale, con il conseguente abbattimento dei costi."
“È un Piano coraggioso, europeo e innovativo – ha ribadito l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – La Sardegna avrà un sistema all’avanguardia, se possibile anche più moderno rispetto alle strategie individuate dall’Unione europea per il 2030-50. Non solo accettiamo la sfida comunitaria, ma rilanciamo con scelte importanti sulla riduzione delle emissioni climalteranti, sull’efficientamento del sistema, la sicurezza e l’integrazione del consumo con la produzione. La Regione si sta dotando di uno strumento di crescita economica e sociale che sarà di supporto fondamentale alle attività produttive per abbattere i costi di produzione e aumentare così l’occupazione". (red)
(admaioramedia.it)
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