Da sempre noi sardi soffriamo del complesso del colonizzato, questo ci ha portato ad adottare quella politica del 'no' sempre, 'no' a tutto, 'no' a tutti che ci condanna, da secoli, a condizioni di sottosviluppo socio-economico in rapporto ad altre regioni d’Italia. Concordo con un amico e collega quando scrive che "abbiamo bisogno di progetti che valorizzino le nostre potenzialità, non di operazioni che ci privino del poco che abbiamo". Mi piacciono i fatti, e in tale ottica non ho nessuna remora a dichiararmi soddisfatto di quel tanto deprecato 0,5% del territorio isolano, in gran parte appartenente al Demanio Militare, cioè proprietà del Ministero della Difesa (le servitù militari sono altra cosa), che dà 'da mangiare' a 10.000 persone. Se, ipoteticamente, tutto il territorio regionale potesse essere, in percentuale, così prospero e generoso si avrebbero, per assurdo, 2 milioni di posti di lavoro, più dell’intera popolazione dell’Isola. Un dato è certo: le Forze Armate si posizionano come l’azienda più produttiva dell’Isola, tutto il resto sono ‘chiacchere’, critiche strumentali per rappresentare interessi che “interessano molto i pochi e poco i molti".
Non solo mi dichiaro a favore delle servitù militari, ma, come nel gioco del poker, mi permetto addirittura di 'rilanciare'. E’ noto che, per ovvie ragioni socio-economiche, ad arruolarsi sono prevalentemente i meridionali e fra essi i sardi forniscono un grosso contributo. In quest'ottica sarebbe invece utile accelerare il posizionamento a Nuoro nella nuova caserma a Pratosardo di una nuova unità militare a livello Battaglione/ Reggimento con un duplice vantaggio: rientro in Sardegna di circa 800 militari sardi (lavoratori del settore Difesa emigrati) con indubbi vantaggi psicologici e sociali per i loro nuclei familiari, importante ricaduta economica sul territorio circostante derivante dalla diretta liquidità stipendiale (circa un milione e mezzo di euro mensili), nonché dell'impatto conseguente alla esternalizzazione di alcuni servizi che è ormai pratica consolidata nel nostro esercito (ditte di pulizia, catering, mantenimento infrastrutture e impianti tecnologici, mantenimento parco automezzi…). Anche in questo caso potremmo affermare che in tutta la provincia non ci sarebbe un’azienda così produttiva.
Invito pertanto la nostra classe politica a condurre questa battaglia che considero anche un atto dovuto verso la comunità sarda che fornisce alle Forze Armate un grosso contributo in termini di risorse umane, ma non ne ha un'adeguata ricaduta economica, che va a finire invece sulla già opulente provincia del Piemonte, della Lombardia o del Veneto (come si suol dire, 'piove sul bagnato'). Accettiamo queste opportunità, eventualmente impariamo a negoziare pretendendo di più.
Gianni Sulis – Generale di Divisione in congedo
(admaioramedia.it)
12 Comments
Simon Gessa
Simon Gessa liked this on Facebook.
Betty Fidio
Betty Fidio liked this on Facebook.
Maurizio Puddu
Maurizio Puddu liked this on Facebook.
Caterina Cossu
Caterina Cossu liked this on Facebook.
Bruno Desogus
Bruno Desogus liked this on Facebook.
Michele Urrai
Michele Urrai liked this on Facebook.
Stefano Denotti
Stefano Denotti liked this on Facebook.
Giovanni Palmas
Giovanni Palmas liked this on Facebook.
Francesco Siddi
Francesco Siddi liked this on Facebook.
Gio Vanna
Gio Vanna liked this on Facebook.
Rosalba Serra
Rosalba Serra liked this on Facebook.
Antonio Caro
Antonio Caro liked this on Facebook.