ARSENICO, Il ‘vizietto’ di compiacersi della morte dell’avversario politico arriva a Terralba

08 Gennaio 2016

L’utilizzo dei social network è materia delicata, soprattutto per coloro che si fregiano di rappresentare le Istituzioni. Ne sa qualcosa l’ex sottosegretario Francesca Barracciu, scivolata più volte sull’uso maldestro di twitter ed avviluppata in polemiche perniciose. Tanto da averla convinta ad un uso moderato e ponderato di twitter ed alle ‘dimissioni’ da facebook.

Dimissioni anche per due giovani rappresentanti di amministrazioni comunali. Finte (annunciate e mai date) quelle di Gianluigi Piras, consigliere comunale Pd a Jerzu, per un post ‘sessista’ rivolto all’atleta russa Isinbayeva. Vere quelle di Giovanna Tedde, assessore alla cultura del Comune di Bonorva, per aver pubblicato ‘auguri di morte’ rivolti ai musulmani. Ma anche un ‘mi piace’ su un post può costare caro: Antonio Adornato, dirigente del Reparto Mobile della Polizia di Cagliari, venne trasferito per il ‘like’ ad un post pubblicato da un collega sui fatti accaduti nella scuola “Diaz” a Genova nei giorni del G8.

Proprio un terribile ‘like’ è arrivato ieri da Terralba, non da un internauta qualunque ma da un consigliere comunale di maggioranza. Ad Alessandro Cauli è piaciuto un post che inneggiava all’assassinio di due giovani missini nel gennaio 1978, uccisi a Roma da un comando di terroristi comunisti fuori dalla sezione Acca Larentia del Movimento Sociale Italiano. Due giovani militanti di 18 e 20 anni ‘eliminati’ in nome dell’antifascismo. Al 39enne consigliere terralbese è piaciuto lo slogan “10 100 1000 Acca Larentia” (pubblicato su facebook da un anacronistico “Coordinamento antifascista cagliaritano”), che evoca tristemente quello spesso utlizzato nei cortei degli ‘antagonisti sinistri’, ma riferito all’attentato di Nassiriya, dove nel 2003 morirono 19 italiani tra soldati e civili.

Avrà qualcosa da obiettare il sindaco Piras nei confronti di questo suo sostenitore che, nonostante il ruolo istituzionale, si compiace pubblicamente della morte di avversari politici nel nome di un antifascismo abbondantemente demodé? Verosimilmente nulla, visto che si tratta della stessa Amministrazione comunale che, nel dicembre 2013, ha negato la solidarietà ai due Marò prigionieri da anni in India, votando contro la mozione presentata dal consigliere d’opposizione Roberto Garau. Tra i più accaniti oppositori alla proposta proprio lui, il prode consigliere Cauli, che la definì «paradigmatica di quella grande narrazione tossica del grande rimosso della nostra storia, cioè il colonialismo italiano, sia quello vecchio stampo degli ‘Italiani brava gente’ che quello nuovo, ma non così tanto diverso poi, delle ‘missioni umanitarie’».

Arsenico

(admaioramedia.it)

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34 Comments

Eugenia Maxia

8 Gennaio 2016 at 12:45

In Italia non è ancora entrata in vigore la direttiva europea contro l'odio. Questi atteggiamenti sono sempre da condannare, da qualsiasi parte vengano, destra o sinistra, non si può tollerare chi istiga all'odio. D'ora in poi sarà reato e le dimissioni saranno un atto dovuto. Chi ha fatto solo finta di dimettersi dovrebbe vergognarsi. E anche coloro che lo votano non sono meglio di lui