Qualche giorno fa, in Aula, lo aveva paventato l’assessore regionale del Bilancio, Raffaele Paci, oggi ha preso corpo l’ipotesi che stia per tornare il ticket su ricette e farmaci. Infatti, la Giunta Pigliaru, prendendo atto delle difficoltà nel gestire la spesa sanitaria (3 miliardi 200 milioni di euro, più della metà del bilancio regionale), sta prendendo in considerazione il reinserimento del pagamento a carico dei cittadini per sopperire ad un ‘buco’, che è ulteriormente cresciuto nel 2015 e dovrebbe arrivare intorno ai 400 milioni di euro.
Appena la notizia è insistentemente circolata, l’opposizione di centrodestra è insorta: “Si sono presentati come una Giunta di salvatori della patria e giustizieri, ma sono solo contabili pasticcioni ed esattori vampireggianti – ha commentato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – Hanno promesso di ridurre spesa sanitaria e farmaceutica, hanno vagheggiato soluzioni mirabolanti per tagliare gli sprechi e invece hanno aumentato entrambe, fino a perderne il controllo. Prima hanno preso i soldi dal fondo unico, il ‘salvadanaio’ dei soldi dei Comuni, e ora si preparano a infilare le loro mani rapaci nelle tasche dei Sardi”. I dati della Giunta Soru-Pigliaru-Arru invece certificano il fallimento della politica degli annunci e sono catastrofici fino a portare la Sardegna ad essere la peggiore regione d’Italia con un aumento della spesa di ulteriori 54 milioni di euro. La Giunta da salotto e da convegno faccia un bagno di umiltà, metta da parte una boria, che, alla luce dei risultati, è a dir poco ridicola e cambi immediatamente rotta”.
Secondo il consigliere di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, non c’era “bisogno dei professori prestati alla politica per trovare questa soluzione innovativa per coprire il buco. La Regione non sa a quanto ammonta il buco nelle proprie casse, tanto che solo qualche giorno fa ha proposto in commissione Bilancio di destinare al comparto sanità oltre 200 milioni di euro per coprire un disavanzo definito presunto e solo per l’anno 2014. Ora forse si sono accorti che non essendoci copertura finanziaria al loro provvedimento devono trovare i soldi in un'altra maniera. Ed ecco rispuntare i ticket. Praticamente a pagare saranno i cittadini i quali, dopo i recenti tagli e dimensionamenti degli ospedali, già stanno subendo un peggioramento costante del servizio sanitario sardo. Scesi dalle loro cattedre e fuori dalle polverose aule universitarie, i baroni rossi dimostrano la loro pochezza nell’affrontare i problemi reali della Sardegna, nel trovare soluzioni innovative, efficaci e risolutive. Le proposte dei professori non si discostano da quelle che potrebbe indicare l’ultimo dei ragionieri contabili”.
Anche Marcello Orrù, consigliere regionale del Psdaz e vice presidente della Commissione Sanità, attacca la Giunta: “Un ulteriore colpo inferto ai cittadini e alle famiglie. L' assessore Arru e la Giunta di centrosinistra, dopo aver tagliato i piccoli ospedali e i servizi essenziali per I cittadini, si apprestano a dare l' ennesimo e pesante affronto ad un diritto primario e costituzionalmente garantito quale il diritto alla salute. No al tentativo di scaricare il costo della sanità e i suoi sprechi sulla pelle dei Sardi, è una vergogna”.
“E così, dopo un anno e mezzo di navigazione a vista, l’assessore Paci ammaina le vele per scaricare sui sardi i costi della sua incapacità politico-amministrativa – ha evidenziato Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia – Con buona pace dei Sardi che, oltre ad avere perso la speranza di avere una sanità a misura di cittadino, saranno costretti a pagare prestazioni che fino a oggi hanno ottenuto gratuitamente. A quanto pare non sono bastati i tagli sconsiderati dei servizi sanitari prodotti in questo anno e mezzo, se la Giunta Pigliaru si sente costretta a rimangiarsi le parole pronunciate tronfiamente in sede di approvazione della Finanziaria 2015. Non pensino, Paci e professori vari, di passarla liscia soltanto perché la legge consente di adottare il ticket e aumentare l’addizionale Irpef, misure a carico del cittadino. O di scaricare le colpe su chi li ha preceduti: questa solfa l’abbiamo sentita fin troppo, cambino musica. Qui si tratta di ammettere candidamente di avere fallito e, soprattutto, che la strategia dei tagli non paga: la spesa continua a crescere, esattamente come di contro cala il livello dei servizi sanitari”.
“Non daremo il via libera ad alcun piano per il risanamento del sistema sanitario se prima non ci sarà una seria e approfondita valutazione dell’operato dei commissari Asl nominati dal centrosinistra, che porti alla rimozione di chi non ha rispettato degli obiettivi minimi di contenimento della spesa”, ha detto il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni. “La Regione ha appena stanziato 220 milioni di euro per un ripianamento parziale del disavanzo, che ammonta a più del doppio. Sono soldi sottratti agli enti locali che, se non si troverà in tempi rapidi il modo per sostituirli con risorse aggiuntive, finiranno per gravare più o meno direttamente sulle tasche dei cittadini. Come se non bastasse, si pensa già a chiedere ulteriori contributi attraverso l’introduzione dei ticket e l’aumento dell’addizionale Irpef. Non si può continuare a considerare intoccabili dei commissari che nel giro di pochi mesi sono diventati dei feudatari, depositari di un potere enorme che gestiscono in assenza di alcun controllo, fregandosene delle leggi e degli ordini che vengono impartiti dalla stessa Giunta che li ha nominati”. (red)
(admaioramedia.it
16 Comments
Pino Pibiri
Chissà che si ammalino solo i suoi amici..
Lina Pepa Pinna
Vergogna !!incapaci e ladri
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