"Stiamo ripensando un nuovo modello di continuità territoriale per le rotte minori che salvaguardi le aspettative legittime del mercato coniugandole con le altrettanto legittime garanzie di trasporto sociale di cui la Sardegna e i sardi necessitano”. Così l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, ha commentato l’abrogazione del Decreto ministeriale 36 del 2005, che imponeva oneri di servizio pubblico a dieci rotte cosiddette ‘minori’ per Bologna, Torino, Firenze, Napoli e Verona e Palermo. “Un provvedimento concepito oltre 10 anni fa, che ha risposto egregiamente alle esigenze di mobilità dell’isola verso gli scali minori, ma che di fatto è stato superato dagli eventi”. Osservando che tutte le 10 rotte individuate nel testo governativo sono oggi coperte dalla libera iniziativa di mercato, l’assessore Deiana è convinto che “si rende necessario cambiare sistema, perciò presto, d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e l’Enac, sarà sottoposto al vaglio delle istituzioni comunitarie un modello rinnovato e originale di continuità territoriale per gli scali diversi da Fiumicino e Linate”.
“La nuova Continuità territoriale era pronta a partire, con bandi pubblici aperti a tutti, dopo la delibera della nostra Giunta e il conseguente decreto del Governo, ma nell’ottobre 2014 Pigliaru ha disfatto tutto, chiedendo e ottenendo l’abrogazione del decreto”, ha ricordato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, citando una nota del 6 ottobre 2014 con la quale la Giunta in carica ha chiesto al Governo l’abrogazione degli oneri di servizio pubblico sulle rotte Alghero-Bologna, Alghero-Torino, Cagliari-Bologna, Cagliari-Napoli, Cagliari-Torino, Cagliari-Verona, Olbia-Bologna, Olbia-Verona, perciò il Governo ha adottato il decreto di abrogazione.
“Pigliaru – ha aggiunto Cappellacci – manifestò l'intendimento della medesima Regione di elaborare un nuovo regime di oneri di servizio pubblico sulle rotte minori sarde. Cosa è accaduto in un anno? Nulla. Hanno disfatto e non fatto. Ora sentiamo parlare di lettere, di non meglio precisate trattative, di altri pastrocchi che poco si addicono ad una Giunta in cui abbondano i professori universitari. Se vogliono essere seri e credibili, come sostengono in ogni occasione, tornino sui loro passi, chiedano scusa ai sardi e producano atti politici, idonei a restituire alla Sardegna un regime di continuità territoriale per le rotte minori adeguato alle esigenze dei sardi, che deve passare attraverso bandi pubblici e non attraverso i comunicati stampa della Giunta, privi di effetti sul piano concreto”.
Sulla questione della CT2, è intervenuto anche il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI), prendendo spunto dalla richiesta di Meridiana sui collegamenti tra Cagliari e Bologna, Napoli e Verona e tra Olbia e Bologna e Verona: “L’apertura sulle rotte tra la Sardegna e gli scali minori della Penisola rappresenta uno sbocco positivo anche riguardo la vertenza con i lavoratori della compagnia. La Regione dia immediata risposta alla richiesta della compagnia e dia il via ad un modello di Continuità sostenibile che garantisca i passeggeri ed i lavoratori su tutte le rotte per la Penisola”. (red)
(admaioramedia.it)
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