Parere favorevole, quasi unanime (53 favorevoli ed uno contrario), del Consiglio regionale per le due mozioni che autorizzano la richiesta di un referendum abrogativo per le norme che regolano autorizzazioni ed espropri finalizzati a ricerca ed estrazione di idrocarburi dal sottosuolo ed in mare, come previsto nei decreti “Sblocca Italia e ”Sviluppo”, approvati dal Governo Renzi: sarà il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, a presentare la richiesta ufficiale. Le mozioni approvate sono due: una riguarda l’articolo 38 dello Sblocca Italia, l’altra l’articolo 35 del Decreto Sviluppo. Finora, hanno approvato la richiesta di referendum abrogativi anche Basilicata, Marche, Molise e Puglia.
«Oggi l’aula si è espressa per ristabilire un principio importante: riaffermare le primarie competenze dei territori e delle popolazioni su scelte che andrebbero a condizionare l’ambiente e la vita dei sardi – ha commentato Ganau – Il 30 settembre depositeremo i quesiti referendari presso l’Ufficio centrale della Corte di Cassazione insieme alle altre regioni che come la Sardegna hanno sottoposto alle rispettive assemblee elettive il ricorso al referendum, così come stabilito all’unanimità lo scorso 11 settembre dall’assemblea plenaria della conferenza dei presidenti dei consigli regionali. L’obiettivo – conclude il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda – è quello di riaprire un confronto e una trattativa con lo Stato per una rivisitazione di alcune delle norme contenute nello “Sblocca Italia” e nel “Decreto Sviluppo” che di fatto andrebbero ad accentrare a livello statale scelte e decisioni che sono proprie delle comunità regionali, esercitando sino in fondo il ruolo istituzionale delle assemblee legislative».
L’unico voto contrario è stato quello del consigliere del Pd, Gavino Manca: «Ho votato contro le due mozioni, in dissenso dal mio gruppo e dall’intera maggioranza in Consiglio, perché ritengo che il Governo nazionale abbia ampiamente dimostrato nei fatti attenzione e rispetto per la Sardegna e le sue prerogative autonomistiche. Su richiesta della Giunta regionale, il Governo ha introdotto la clausola di salvaguardia che unita alle disposizioni della legge regionale 20 del 1959 in materia di ricerca di idrocarburi, fa salve le competenze speciali della Regione in materia di valutazione di impatto ambientale. Trovo paradossale e per certi versi assurdo che la maggioranza di centrosinistra in Regione presti il fianco al cinico calcolo politico delle opposizioni che punta a rompere il clima di collaborazione e fiducia da tempo istauratosi tra la Giunta Pigliaru e il governo Renzi ed i cui risultati incominciano a mostrare tutta la loro positività sul sistema economico e sociale dell’Isola».
Dall’opposizione, il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis ha spiegato il voto favorevole: «Respingiamo l’idea centralistica che sul territorio debba decidere qualche burocrate romano. Devono essere i sardi a decidere sul proprio territorio e respingiamo l’idea di un’invasione di multinazionali decise con arbitrio dal Governo nazionale. Un unico rammarico: avremmo voluto che questa battaglia fosse guidata anzitutto dal presidente Pigliaru, che invece ancora una volta ha tenuto un atteggiamento sottomesso nei confronti del Governo, come già avvenuto per altre materie». (red)
(admaioramedia.it)
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