La maggioranza arcobaleno di Pigliaru, in questa prima fase di governo, ha faticato molto più del dovuto praticamente su tutto. Tranne che sull'energia, ma non perché abbia brillato, anzi. Solo perché non ha fatto niente limitandosi prima ad uscire dal progetto Galsi (che peraltro arrancava non poco) e poi a produrre un ‘bignamino’ sulla materia molto simile all'acqua fresca.
Nel frattempo, Obama (per tirare la volata alla Clinton) ha varato la sua svolta ‘verde’, che poggia però su due pilastri come il nucleare e lo shale-gas, cioè un'estrazione molto energica dalle viscere della terra. Se togli i due pilastri, ovviamente, viene giù tutto.
Anche in Sardegna, dove anche parlare di rinnovabili significa fare scelte e sottoporsi di buon grado alle lagne (mediatiche e non) di ambientalisti e dietrologi di professione. Quelle anime belle e pure che negli anni '70 tuonavano contro petrolio e carbone quando la ricerca sulle fonti alternative stava a zero ed ora, con qualche capello grigio, scoprono che anche l'energia ‘verde’ ha un costo ambientale. Andrebbero fermati in tempo, prima che ci propongano di strofinare la lampada di Aladino.
SardoSono
(admaioramedia.it)
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