In due ore di trasmissione su Rai 2 il buon Roberto Giacobbo è sicuramente riuscito a promuovere la Sardegna più di quanto la Regione sarda sia riuscita a fare in oltre sessant’anni di storia dell’autonomia. Nonostante le risatine e le prese in giro dei tanti puristi dell’archeologia, la puntata monografica di Voyager dedicata alla nostra regione ha raccontato una Sardegna diversa dagli stereotipi abituali. Con il suo stile inconfondibile tra scienza e sensazionalismo, ha provato a raccontare i tanti misteri della Sardegna: menhir, ziqqurat di Monte d’Accoddi, Giganti di Mont’e Prama, tombe dei giganti sono stati inseriti nel calderone, ben shakerati con le teorie su Atlantide di Sergio Frau, mischiati a Tonino il re di Tavolara e alle caprette dai denti d’oro dovuti alla dieta a base di elicriso. Infine, uniti alle battaglie navali di Domenico Millelire a La Maddalena, alla casa di Garibaldi a Caprera, agli angeli diventati neri perché i colori dell’affresco oristanese si sono ossidati per via del tempo e ai pipistrelli e alle blatte dei cunicoli dell’Anfiteatro romano di Cagliari.
Non so cosa si aspettassero i puristi dell’archeologia isolana da questa puntata di Voyager. Eppure ieri, pur con qualche incursione nel Kezzenger di crozziana memoria, gli spettatori italiani hanno avuto la possibilità di conoscere una Sardegna che, oltre al sole, al mare e alle spiagge, è in grado di offrire ai turisti anche il fascino di una storia millenaria. Ma purtroppo, vuoi per incapacità vuoi per scarsa lungimiranza degli addetti ai lavori, non riesce a valorizzare nel modo migliore le sue enormi risorse archeologiche. Kezzenger, la parodia di Voyager fatta da Crozza, farebbe pensare a un programma che spara un numero esorbitante di fandonie. Non sono d’accordo. Ieri sera Voyager ha messo in luce una grande verità sulla Sardegna.
Le immagini che scorrevano sul video hanno infatti evidenziato impietosamente che in Sardegna le testimonianze archeologiche e i reperti storici tra i più antichi dell’area Mediterranea non sono valorizzati a dovere e versano quasi in uno stato di abbandono. Lo stesso Giacobbo non ha potuto non fare un paragone tra la Sardegna e la gettonatissima Stonehenge. I puristi dell’archeologia hanno sicuramente storto il naso perchè probabilmente la località inglese non c’entra nulla con la Sardegna. Può essere vero. Eppure Stonehenge è diventata l’attrazione turistica che tutti conosciamo perché gli inglesi, con gru e ruspe, nel corso del Novecento hanno risistemato a regola d’arte i vecchi menhir e sono riusciti a creare quel sito affascinante e pieno di mistero che ogni anno attira circa un milione di turisti provenienti da ogni parte del mondo.
La vera domanda posta ieri da Voyager è dunque questa: perchè la Sardegna non riesce a puntare con decisione sulla sua storia e sulla sua archeologia? Per questo, al netto del miscuglio di teorie più o meno attendibili, la puntata di Voyager può suscitare qualche costruttiva riflessione. Sulla nostra abitudine di lagnarci sempre e criticare senza far nulla per migliorare le cose, ad esempio. Sulla Sardegna individualista che preferisce andare in fallimento e vedere il vicino soccombere piuttosto che cooperare e perseguire il bene comune. Sulla Sardegna delle invidie e delle gelosie che fanno andare in malora un patrimonio e una storia millenaria. Ma soprattutto suscita qualche riflessione su una classe politica che da anni pietisce soldi statali ed europei ma poi li spreca perchè non riesce mai a creare validi progetti di sviluppo e posti di lavoro. Che chiede assistenza ma non fa nulla per essere autonoma e valorizzare l’enorme patrimonio che ha a disposizione. L’autonomia di una terra non si costruisce con le parole vuote o con un nuovo partito identitario identico agli altri. Si costruisce con la cooperazione, con la lungimiranza e con le scelte concrete. Fatte non per il proprio interesse egoistico ma per il bene della collettività.
Alessandro Zorco – Giornalista e blogger (da Blogosocial – Parole Condivise)
(admaioramedia.it)
82 Comments
Roberto
Il problema di Stonehenge è che non c'è alcuna prova del fatto che le pietre avessero veramente quella disposizione. Questo è far fessa la gente, per questo non bisognerebbe farlo; ma molto più importante è il fatto che un intervento del genere snaturi completamente il sito archeologico in questione. Preservare non significa ri-tirare su un edificio crollato e sistemarlo in maniera fantasiosa. Bisogna anche essere un po' onesti e proporre alla gente quello che il territorio è veramente, non tanto quello che sarebbe potuto essere.
Fiorella Pischedda
Condivido in pieno bravissimo!
kazzenger
Puntare sulla storia e sull'Archeologia creando falsi miti e speculando su idiozie a cui credono in primis i sardi che si lamentano che la storia della Sardegna non è valorizzata, ma non si sono mai degnati di conoscerla, ti sembra un buon modo di valorizzare i beni dell' isola? Più informazione, più musei, più professionisti al lavoro e non incompetenti parcheggiati dai politici di turno. Serve questo non Kazzenger. Per un po' di serietà e di valorizzazione mediatica riferita alla Sardegna basta guardare i programmi degli Angela, non le str***ate di Giacobbo o il matrimonio della Canalis
Romano
Alessandro, mi sei piaciuto per quanto dici sulla puntata di Voyager e sull'insipienza della nostra politica e di chi dovrebbe valorizzare il turismo in Sardegna. Incapacità non solo di oggi, ma di sempre.Sono arrivato a Voyager facendo zapping e mi ha tenuto inchiodato alla poltrona per le teorie, se vogliamo anche romanzate, delle origini degli Shardana, così come quelle di Frau su Atlantide. In tanti ci hanno criticato per non saper sfruttare questi fatti per richiamare turisti da tutto il mondo e non solo per il mare e le spiagge. Come giustamente hai detto su Stonehenge che richiama milioni di turisti. Noi ne potremmo avere molti di più solo se avessimo dei funzionari capaci o esperti di turismo. Purtroppo rimangono solo le speranze, le illusioni, di una immobilità antica. Infine sono curioso di sapere dove si trova quel monumento costituito da una specie di base piramidale con una spianata alla fine della scalinata.
Veronica
Romano, dovrebbe essere l'altare di Monte d'Accoddi, vicino a Porto Torres. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Monte_d%27Accoddi
Elena-pino Saliu
Finalmente uno che parla chiaro…..d, accordissimo su tutto.
Nicola Delogu
verissimo !!
Pino
Concordo appieno con quell che dici Alessandro, mi fanno ridere i "puristi" dell'archeologia sarda, che inorridiscono per una trasmissione TV per me coinvolgente, perché mi domando, in quanti l'avrebbero seguita se fosse stata prolissa e costellata di termini tecnici? E poi vogliamo parlare di quanti hanno criticato le "blatte" e le caprette dai denti d'oro?!?!?! Ma perché non hanno evidenziato e criticato lo "SCEMPIO" della struttura fuori luogo, che deturpa un monumento unico come l'Anfiteatro? Io mi sono vergognato solo a vedere quelle immagini di un Monumento tristemente lasciato all'incuria dai nostri cari amministratori cittadini, come altri monumenti cagliaritani, vedi la Grotta della Vipera e la più grande Necropoli Punica di tutto il Mediterraneo.
Una Sarda
Non penso che snaturare un sito archeologico sia la strada giusta per valorizzarlo. Se poi vogliamo parlare di fondi… Beh se li pappa tutti lo stato Italiano, che sfrutta la Sardegna peggio dei regni Pisano e Genovese. Se ci dessero i nostri soldi si potrebbe fare tanto! E i Sardi lo sanno… Magari gli Italiani no! https://it.m.wikipedia.org/wiki/Vertenza_entrate
Salvatore Demontis
…oh. Grande!
Kazzenger
Il 4 agosto si parlerà di Sardegna anche da Piero Angela
Aldo
Beh…se consideriamo i contorti meccanismi mediatici non è andata poi così male. La nota più fastidiosa rimane comunque la strumentalizzazione delle informazioni: insistere nel sottolineare che tutto questo mondo fantastico appartiene all'Italia è un'evidente… appropriazione indebita di meriti.
stefania usai
Solo perche' non si riesce a valorizzare non ci si può inventare le cose. Sembra quasi che la verità della storia sarda cosi non si attraente e ve la dovete inventare. La Sardegna non è valorizzata per colpa dei politici
Stevik
Puristi dell'archeologia??? Ma che vuol dire… l'archeologia è una scienza non una scemenza… ma allora esisterebbero secondo voi i puristi della medicina, dell'ingegneria, della fisica, della matematica e magari Cenerentola e Biancaneve sono personaggi realmente esistiti… come il mostro di Loch ness… e l'uomo che cammina sull'acqua generato da una vergine…
Simona Caredda
Una opinione interessante!
paola
Il fatto che un programma faccia ascolto non vuol dire che sia fatto bene. Il documentario sui musei vaticani di sky arte è stato in assoluto quello più visto al mondo, era spettacolare e avvincente senza per questo dover ricorrere a teorie ridicole. La storia della Sardegna, la civiltà nuragica, i giganti di Monte Prama sono sensazionali anche senza metterci in mezzo tutte quelle cazzate. Voyager è un programma facile e del tutto mediocre che alimenta l'ignoranza e degrada il lavoro di chi dedica la vita allo studo e s'impegna a diffondere la cultura. il fatto che la Sardegna non sia valorizzata da un punto di vista turistico-culturale è un dato di fatto e la responsabilità è comune, il fatto che Voyager possa essere considerato un mezzo per pubblicizzarla è un enorme cazzata.
Luca
Ma per come vedete voi le cose allora non bisognerebbe mai trattare nessun argomento al di fuori di un aula universitaria perchè altrimenti non lo si discuterebbe con adeguata competenza. Voyager, come Superquark, è un programma di intrattenimento, non ci si aspetta che si trattino gli argomenti in modo particolarmente scientifico. Non si impara la medicina guardando Luciano Onder e non si impara l'archeologia o la storia guardando Voyager o Superquark. Tutti questi commenti sono veramente inappropriati. Ci ha fatto buona pubblicità, perchè lamentarsi sempre?
Lucia Cruccu
Non so se e’attendibile…….
giulia scamutzi
Esatto Alessandro, con la fantasia dei druidi e degli astronomi ante litteram stanno imbrogliando caterve di turisti di là e noi???… noi no noi siamo i puristi della archeologia, ovvero piochè non ci sono prove provate e scritte (cosa impossibile) noi non divulghiamo nulla e neppure ci romanziamo sopra o ne facciamo la trama di una leggenda: BRAVI BRAVI!!!!! ASPETTIAMO CHE ARRIVI IL PRIMO CONTINENTALE E APRA UN PARCO GIOCHI A TEMA!!! noi al limite saremmo chiamati a fare le comparse o i bigliettai nel periodo estivo
Nicola Sanna
davvero la rai serve a fare marketing? e lo si fa raccontando balle e imbrogliando la gente?
Oretta Melis
condivido pienamente il tuo articolo bravo!!!!!!!
marcomarongiu
Se lo scopo è il "basta che se ne parli!", il fine giustifica il mezzo. A me però piacerebbe molto di più se le persone di questo mondo cambiassero attitudine. E invece di continuare a trovare degli espedienti per risolvere le carenze, si pensasse ad una e vera propria guarigione. Non so se sono riuscito ad esprimermi bene. Semmai non ci fossi riuscito, provo con un esempio. Non si può sperare in una trasmissione come Voyager, spesso di insulto all'intelligenza umana (o perlomeno alla mia), per mettere in vetrina la nostra terra.
A me francamente l'idea di visitare un sito archeologico, già consapevole del fatto che non è fedele a quello che era, suscita la sensazione di una certa presa per il culo. Sarebbe come se gli egiziani decidessero di capovolgere le Piramidi con il vertice rivolto verso il basso. Certo, sarebbe un operazione di marketing da Guinness dei primati, ma una porcata altrettanto da Guinness. Per concludere, sarei più contento, se la mia terra fosse messa in vetrina per quello che è, con la sua storia, le sue tradizioni, folklore e anche i suoi riti magici, o la naturale miscela tra storia e leggenda (che spesso incontriamo nella storia stessa del Santo Antioco) senza bisogno di aggiungere le minchiate che non hanno ne capo e ne coda, e che onestamente non reputo siano necessarie, visto il già vasto contenuto che proponiamo.
efisio pitzalis
Io non ho visto la puntata in questione ma conosco le performance di Giacobbo da molto prima che Crozza gli desse la dignità del giullare. Da alcuni commenti traspare l'invito a fottere il prossimo (sul piano promozionale e sul piano della tramissione del sapere) per trarne qualche vantaggio occupazionale. Io mi vergognerei, come sardo, di costruire storie come canzoni da organetto per ingannare qualcuno. In quanto all'invidia del vicino e all'auto da fé, non vi preoccupate: non è una prerogativa dei sardi, è il tratto distintivo della gente italica
Andrea
Questa analisi di Voyager, è un esercizio di retropensiero a posteriori. Verissimo, la Regione Sardegna e noi Sardi in generale siamo incapaci di valorizzare il nostro territorio. Ma questo trasforma le bufale di Giacobbo in verità? Direi di no. Qualunque archeologo, che lei chiama con disprezzo "purista", ha il diritto e il dovere di segnalare le bufale scientifiche propinate da un ciarlatano, anche se esse fanno gioco al turismo. A questo punto, se la verità è un dettaglio, perché non facciamo aprire un centro di terapia verbale alla sardissima Gabriella Mereu in prossimità di una qualche zona magnetica della Sardegna? Turismo a frotte, e mi raccomando, che i puristi della medicina tacciano di fronte le bufale della "dottoressa"
amicidisardegna
Sono d'accordo con la lettura di Alessandro. Il problema vero è tutto in casa nostra nel senso che fino a quando l'individualismo, l'indifferenza e la gelosia avranno il sopravvento poca strada faremo in fatto di progettualita, sviluppo sostenibile e crescita socio economica della nostra collettività. Infatti molti sardi sono sempre pronti a sparare a zero sugli altri per quello che fanno o per quello che propongono. Peraltro sono sempre meno i sardi che sanno leggere oltreché scrivere.
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