A dispetto di una crisi senza precedenti che colpisce in lungo e in largo il centro Sardegna, esiste una Barbagia che non si arrende e promuove le proprie eccellenze con successo.
E’ l’esempio dell’azienda agricola “Mandaritzò”, estesa su una superficie di 70 ettari, che prende il nome dalla amena vallata che la ospita, a circa 8 km dall’abitato belviese.
Una realtà multifunzionale, capace di rappresentare un modello di eccellenza non solo a livello locale, ma regionale. Ne sono una concreta testimonianza i vari premi ottenuti, tra i quali spicca quello di Oscar green 2011 Sardegna, riservato ai giovani di Coldiretti impresa.
“L’idea principale è nata nel 1999 – spiega Pietro Vacca, titolare dell’azienda insieme ai fratelli Alessandro e Cristina – Abbiamo sempre coltivato castagne, ma giunti ad un certo punto, ci siamo guardati intorno domandandoci che cosa avessimo potuto creare nel nostro paese. L’obiettivo era quello di legare il nostro terreno al luogo dove vivevamo. Volevamo ideare qualcosa di multifunzionale.”
Che difficoltà avete incontrato nel percorso di crescita della vostra realtà?
“Senz’altro una mancanza di supporto nel percorso di miglioramento produttivo, da parte degli organi regionali preposti a sostenere piccole realtà come la nostra. Sembra quasi che manchi la voglia di interessarsi al settore fruttifero, in un territorio poco abitato come il nostro”.
Cosa producete a Mandaritzò? Come e dove vengono commercializzati i vostri prodotti?
“Produciamo principalmente castagne, ma anche altri fruttiferi quali: ciliegie, nocciole, noci, lamponi e ribes. Al di fuori di questo ambito, ci occupiamo inoltre del taglio della legna e della sughericoltura. I nostri prodotti vengono commercializzati in Sardegna e in Germania, direttamente con i punti vendita del biologico. Le castagne, per esigenze di mercato, trovano spazio anche nella filiera convenzionale. Il mercato biologico in Sardegna non è infatti così sviluppato da poter assorbire tutto il prodotto”.
Il vostro mercato risente dell’attuale crisi economica?
“Riusciamo a vendere bene, non risentendo particolarmente della crisi. Il problema resta quello di produrre maggiori quantità. La produzione a Mandaritzò aumenterà man mano che gli impianti da noi realizzati entreranno in piena funzione. Attualmente le nostre capacità produttive si attestano intorno al 25%.”.
Qual è il segreto del vostro successo? Per la promozione vi affidate anche alla ‘rete’?
“Non abbiamo un segreto in particolare. Crediamo che le caratteristiche e la qualità che contraddistinguono un prodotto portino all’ottimo gradimento dello stesso. I nostri sono prodotti limitati che si inseriscono bene nel mercato. Ci rifacciamo a ciò che prevede il protocollo biologico unitario. Attuiamo una coltura ‘rustica’ con degli interventi limitati, ma non per questo con minori attenzioni. La promozione tecnologica e i social network non hanno per noi una grande importanza. Ci rifacciamo al tradizionale metodo del passaparola”.
Quali idee per il futuro dell’azienda?
“Attualmente stiamo terminando i lavori nella struttura dove abbiamo in progetto di ubicare un agriturismo. Nel corso di questi, sono state utilizzate le tecniche della bioarchitettura facendo affidamento su diversi prodotti a derivazione naturale. Abbiamo inoltre scelto di utilizzare fonti di energia rinnovabile, installando una caldaia a cippato e dei pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua”.
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)
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