Tutto secondo copione, ieri pomeriggio Vincenzo Onorato, proprietario della Moby, si è aggiudicato il 100% di Tirrenia-Cin e finisce la gestione insieme al Fondo Clessidra, a Gruppo investimenti portuali e a Shipping investment. L'operazione è stata possibile grazie al supporto garantito dal fondo d’investimento statunitense Och Ziff: un affare da circa 100 milioni di euro se si considerano i 10-12 milioni con cui liquida Gip, gli 8 per Shipping investments e i circa 80 che dovrà versare a Clessidra per il 35% di Tirrenia (quota valutata quasi 30 milioni) e il 32% di Moby (altri 50 milioni). Intanto, Ettore Morace si è dimesso dall’incarico di Amministratore delegato e Direttore generale di Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione. Al suo posto arriva il sardo Massimo Mura, direttore commerciale di Moby e già nel cda di Tirrenia-Cin, mentre l'olbiese Pietro Manunta, velista nel team di Mascalzone Latino, sarà il presidente.
Proprio ieri, l'assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, aveva annunciato un esposto al Garante della concorrenza e del mercato per la posizione di monopolio che si viene a creare nei collegamenti navali per la Sardegna. Anticipato, almeno nell'annuncio, dal deputato di Unidos, Mauro Pili, che, come promesso, ha presentato un ricorso al Garante subito dopo l'accordo davanti al notaio.
“Va bene il ricorso all’antitrust presentato dall’assessore Deiana, ma è ora di porre fine al governo campano dei nostri porti – ha commentato il consigliere regionale de La Base, Efisio Arbau – Non possiamo dare le chiavi di casa ai baroni del mare per poi arrabbiarci perché ci fanno pagare anche l’affitto. Che il padrone di Tirrenia si chiami Morace o Onorato o entrambi insieme poco cambia: utilizzano i nostri soldi per risolvere i loro problemi occupazionali”.
“La soluzione è semplice ed una sola: dobbiamo riprenderci le chiavi di casa, dobbiamo interrompere la convenzione con Tirrenia e concentrarci sui nostri problemi – ha aggiunto Arbau – I soldi della continuità devono essere incassati dalla Regione. Il resto è solo perdita di tempo, di soldi ed una colossale presa per i fondelli dei nostri conterranei”.
Il consigliere di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha ricordato che “un anno fa il Consiglio regionale aveva discusso una nostra mozione e approvato un ordine del giorno che impegnava la Giunta regionale a contrastare in ogni sede l’ipotesi monopolio e a combattere il fenomeno del caro traghetti. Solo ora, forse tardivamente, la Giunta si sveglia dal torpore e scrive all’antitrust".
"In un anno e mezzo le uniche modifiche della convenzione sono state a vantaggio della compagnia di navigazione e l’esecutivo non si è minimamente preoccupato – ha concluso Zedda – Stare dalla parte dei sardi significa difenderli dai signori del mare e bisogna farlo con i fatti, non solo a parole”. (red)
(admaioramedia.it)
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