“Tagliare noi le tasse aereoportuali volute dallo Stato italiano che Ryanair indica come causa del ridimensionamento della sua presenza in Sardegna”. Questa la proposta di Franciscu Sedda, segretario nazionale del Partito dei Sardi, per convincere la compagnia irlandese a non abbandonare l’Isola. Per il dirigente di uno dei partiti che sostengono la Giunta Pigliaru, si tratta di un “gesto di sovranità per difendere i nostri interessi e la nostra economia, che richiede spirito di sacrificio collettivo, collaborazione e sostegno fra sardi”. Un sacrificio economico a carico della fiscalità sarda per “non diventare ostaggio della slealtà, della lentezza, della distrazione, degli interessi non prioritari o divergenti dello Stato italiano. Ma anche di Ryanair”.
La proposta di caricare sui Sardi le tasse sui biglietti aerei ha provocato la reazione di Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia: “La missione è salvare il sistema low-cost e la continuità aerea non offrire scappatoie al governo inadempiente. E’ una dichiarazione che si aggiunge a due anni di annunci di Pigliaru e della sua maggioranza”.
“La proposta di Sedda – ha aggiunto l’esponente azzurro – è sintomo che dalle parti della maggioranza e della Giunta credono pochissimo nella possibilità che il Governo dia le risposte garantite ormai da mesi da Pigliaru e mai arrivate. Così si consumerebbe una doppia ingiustizia: non solo la Regione paga con soldi propri la continuità territoriale, ma in più dovrebbe usare i soldi dei sardi per trovare copertura ad azioni che riguardano lo Stato centrale. La soluzione proposta dal Partito dei Sardi disegna un percorso che arriverebbe solo fuori tempo massimo, con risorse che al momento non esistono. Le tasse sui diritti di imbarco rappresentano un’ingiustizia, un balzello che penalizza un’isola che, navi a parte, non ha altre alternative per la mobilità e che comprime ogni investimento, non solo quelli di Ryanair”.
Per Marcello Orrù, consigliere regionale del Psdaz, “l’addio di Ryanair porta la firma dell’assessore Deiana e della Giunta Pigliaru che per tutto questo tempo ci hanno detto che l’Unione europea non consentiva di finanziare l’operazione. Non è vero: gli aiuti agli aeroporti sono leciti secondo l’ordinamento europeo cosi come sono ammissibili gli accordi tra aeroporti e compagnie aeree. L’unica strada percorribile per garantire la presenza di Ryanair nella nostra regione ed evitare i danni al turismo e all’economia del territorio che sono derivati dall’addio della compagnia irlandese”. (red)
(admaioramedia.it)
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