Chi pensava che la situazione fosse cambiata o perlomeno volta a dei miglioramenti, si era purtroppo illuso. E pazienza se nello scorso novembre, in 2.000 avevano fatto partire da Sorgono un no al depotenziamento dell’ospedale San Camillo e dei servizi sanitari territoriali. Nei palazzi della politica cagliaritana, la strada sembra ormai tracciata. Con il ridimensionamento delle rete ospedaliera inserito nel nuovo piano sanitario regionale, la struttura sorgonese verrebbe infatti declassata ed inquadrata come uno stabilimento del San Francesco di Nuoro. Ma la scure potrebbe andare persino oltre, con l’accorpamento dei reparti di chirurgia e medicina e la riduzione dei posti letto da 38 a 20. Appare assurdo perché a mancare sono sopratutto i Lea (Livelli essenziali di assistenza) e l’impegno a tutelare un presidio di periferia. Come se non bastasse, il plesso ha subito di recente, dei costosi lavori di ammodernamento che ben poco si sposano con la logica ragionieristica del depotenziamento.
Da qui, la scelta di alzare ancor più la voce, contro una Regione tanto matrigna quanto menefreghista con il centro Sardegna. Per questo motivo, oggi a Cagliari, si svolge un’importante manifestazione con la convocazione in seduta straordinaria dei tredici consigli comunali della Barbagia-Mandrolisai in Piazza del Carmine. Tra i promotori, amministrazioni comunali del circondario, sindacati, associazioni di volontariato e il Comitato in difesa della sanità pubblica. Tra i partecipanti non mancheranno rappresentanze amministrative provenienti dal Barigadu e dal Nuorese, del Comune di Samugheo e dalla forania zonale, oltre ai pullman carichi di studenti e cittadini messi a disposizione dai comuni aderenti.
“Chiediamo il diritto di poterci curare nel nostro territorio – spiega Giovanni Arru, sindaco di Sorgono – Fare riferimento su strutture esterne costituisce un costo aggiuntivo per la popolazione, e contribuisce ad aggravare la già precaria situazione economica dei nostri paesi. Dev’essere garantita l’esistenza di un ospedale di montagna con dei servizi a misura di utente. Il fatto di essere distanti più di 60 minuti da altri plessi ne costituisce una valida motivazione. La riduzione a 20 posti letto per il San Camillo è una pazzia, così come è surreale l’obiettivo di accorpare dei reparti. Non si sente più parlare di degenza ma solamente di smantellamenti. Viviamo in un’area particolarmente svantaggiata; continuando di questo passo i pochi giovani rimasti emigreranno e a restare saranno solamente gli anziani. Dobbiamo dunque fare in modo che lo spopolamento venga arrestato. L’unica via possibile per evitare questo fenomeno è quella di garantire servizi e lavoro ai cittadini. In caso contrario verranno a mancare le condizioni per poter vivere in quest’area geografica.”
“Per rivendicare il diritto alla salute, nei nostri centri – prosegue Arru – è necessaria l’unità di tutte le forze presenti in campo. La manifestazione cagliaritana dev’essere solamente il punto di partenza di una giusta battaglia. Prevediamo una partecipazione massiccia di manifestanti provenienti dai nostri comuni. I compaesani residenti a Cagliari e nell’hinterland faranno anch’essi la loro parte, non mancando di essere presenti.”
Sulla stessa linea anche Gigi Littarru, primo cittadino di Desulo: “Non possiamo permetterci di far finta di niente. E’necessario agire e fare sistema sulle innumerevoli problematiche che attanagliano le nostre realtà. L’evento cagliaritano è un’ottima iniziativa per cui auspico una buona partecipazione. I sindaci sono rimasti gli unici a preoccuparsi delle proprie comunità e ad avere un contatto diretto con la popolazione. I politici invece, si dimostrano giorno dopo giorno totalmente disinteressati alle nostre esigenze e chiusi nel loro mondo. La sanità a livello comprensoriale va potenziata, l’ospedale di Sorgono merita di essere tutelato. Non vi è solamente un rischio per gli utenti, ma anche per i lavoratori della struttura che costituiscono una buona fetta dell’economia zonale. Il nostro territorio non può fare a meno di un presidio efficiente e funzionante, ma soprattutto non può fare a meno del diritto alla sanità. Mi batterò con tutto me stesso per portare avanti questa istanza, che non può passare in secondo piano e successivamente finire nel dimenticatoio”.
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)
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