Una considerazione sui trasporti aerei dopo il riconoscimento dell'insularità della Sardegna, prescindendo dall'ovvio che sarebbe bastato guardare la carta geografica. In Italia si viaggia con 39 euro, pubblicizza l'Alitalia. Se tu sardo hai una riunione a Venezia dalle 11 alle 14 prenoti la partenza da Cagliari alle 6.30 in modo da arrivare alle 10 e il rientro alle 16 per rientrare a Cagliari verso le 20, con un giusto margine di tolleranza per qualche ritardo.
Cosa è successo il 4 febbraio 2016 a due di noi: finiamo alle 14 e cerchiamo di prendere il volo delle 15 da Venezia con coincidenza a Roma alle 17. Orbene, quell'intelligentone del Caposcalo di Venezia preferisce far volare l'aereo delle 15 con due posti vuoti, ma non ti concede di imbarcare perché hai una tariffa scontata. E quindi oltre al danno devi subire come sardo anche la beffa.
A questo intelligentone, ai dirigenti dell'Alitalia e ai politici Sardi bisognerebbe far leggere obbligatoriamente il libro di Carlson intitolato “La Piramide rovesciata” perché capiscano come si soddisfano i clienti e come si risanano certe attività industriali, mentre ai nostri politici sardi sarebbe utile per capire che non abbiamo solo bisogno di tariffe agevolate ma anche di un 'passaporto sardo' che ci consenta di minimizzare i tempi morti quando viaggiamo ed essere non dico agevolati, ma aiutati e non puniti di fronte a situazioni come quella descritta. Meditate gente meditate, affinché si immedesimino nelle diseconomie che abbiamo non solo per la condizione geografica ma anche per l'idiozia degli uomini!
Vincenzo CIncotta – Cagliari
(admaioramedia.it)
24 Comments
Romano
SE la Sardegna avesse già il riconoscimento della zona franca integrale, sarebbe meglio rispettata. Purtroppo Cicu, eletto con i voti dei siciliani che sono più di quelli sardi, ha fatto una richiesta di insularità per tutte le isole minori, per cui la Sardegna, che ha già il riconoscimento di zona franca in base alla legge 79/81, viene abbinata alla Sicilia, la quale non ha questa prerogtaiva. Quindi, se non ci muoviamo noi, intendo come cittadini sardi, rimarrà solo un altro dei treni persi.
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