Durante una lite, nel campo nomadi ‘non autorizzato’ di Carbonia, ieri sera una 27enne, N.M, ha accoltellato al ventre un 28enne, M.D., cugino della ragazza.
Nonostante la forte l’omertà degli abitanti del campo, i carabinieri hanno accertato che l’accoltellamento è avvenuto mentre il ragazzo stava litigando con il padre della giovane. Il 112 è stato chiamato dalla stessa accoltellatrice, che ha sostenuto di aver subito un tentativo di violenza sessuale da parte del cugino e di averlo colpito per difendersi.
All’uomo, trasportato dai parenti in ospedale, è stata diagnosticata una “ferita da arma da taglio a carico del fianco sinistro di circa 5 centimetri con abbondante sanguinamento in atto” ed è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, che ha escluso lesioni interne ed ha ricucito la profonda ferita. E’ ancora ricoverato in ospedale con prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita.
Nel frattempo, la donna si è resa irreperibile, insieme a tutti i familiari più stretti, ed i carabinieri non li hanno trovati al campo. Continuano gli interrogatori di altri nomadi per raccogliere ulteriori testimonianze ed accertare il motivo dell’accoltellamento, che sembra comunque legato ad una diatriba tra le due famiglie in merito alla fuga di una ragazza (sorella dell’accoltellatrice), fatta partire in Francia da alcuni parenti contro la volontà della famiglia di origine. (red)
(admaioramedia.it)