Se Natale non fosse appena passato, avrei trovato l’ispirazione per scrivere una letterina a Babbo Natale. Una letterina itinerante, la definirei, piena di buoni propositi per i Sardi e non, che si muovono via mare. Non che per i viaggiatori in aereo non vi siano spunti, ma si tratterebbe di accanimento terapeutico… soprattutto parlando dal capo di sopra.
Orbene, se è da tempo che non viaggiate in nave con macchina, famiglia e cane al seguito, e magari un caro che ha bisogno di assistenza, allora più che in un viaggio di piacere, preparatevi ad entrare in un girone infernale. Per prima cosa, ricordo a Babbo Natale che se vuole risparmiare sul viaggio in Sardegna, non deve scrivere nella richiesta del biglietto “residente”, perché, per uno strano effetto, rischia di pagare di più. In secondo luogo, consiglio un traduttore simultaneo dal campano marittimo all’italiano, farà senz’altro comodo.
“Caro Babbo Natale, innanzitutto ti chiedo di regalare al Sindaco di Livorno alcuni cartelli stradali indicanti la parte del Porto di viale Mogadiscio. Cosa c’entra? Ebbene, è la banchina nella quale trova attracco quella grande nave per la Sardegna, di una nota compagnia privata, e che risulta assai lontano dal punto del Porto dove si trovano tutte le altre navi per l’Isola. Perché solo chi possiede un navigatore satellitare o un telefono di ultima generazione potrà trovarla e riuscirà ad imbarcarsi, o magari fare da sherpa a decina di automobilisti erranti per lo scalo labronico. Poi, mi piacerebbe poter salire gli otto piani (8!!!) della nave, con una persona non autosufficiente magari in ascensore. Quella scatola elettrica con porte apribili, che, salendo e scendendo, sostituisce le scale alleviando la fatica. Sarà troppo chiedere un po’ di empatia al personale? Sarebbe bello anche ricevere le chiavi della cabina direttamente al piano e non girovagare per la nave alla ricerca del San Pietro di turno.
Caro Babbo Natale, anche per il trattamento degli animali d’affezione al seguito ci sarebbe tanto da chiedere, per questo il consiglio che ti posso dare è di continuare a volare con le tue renne grazie alla propulsione stellare. Avercela, noi Sardi!”
Biancamaria Balata
(admaioramedia.it)
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Stefano Sassu
Va beh ragazzi. Tutto vero e sacrosanto. Ma sono 30 anni che viaggio in nave, viaggio di nozze incluso, e ed è sempre stato così. Gli ascensori ci sono e funzionano bisogna solo avere pazienza. Le chiavi da che si naviga si ritirano in reception o dal commissario di bordo. Poi io viaggio con la grande T da sempre. Una sola volta con la G e mai più.