Non è mio solito scrivere qualcosa contro, non lo farò nemmeno in questo mio pezzo pseudo-autobiografico. Anzi, son ben felice di riportare quanto segue, testimonianza diretta di un’università, quella sarda, che avanza verso l’eccellenza a passo spedito come Cesare alla conquista della Gallia.
Il motivo che mi spinge a scrivere è legato all’uscita degli esiti del bando per il tutoraggio all’università di Cagliari, il cui risultato, per me, non lasciava spazio ad appelli: non idoneo. Non si è trattato quindi di aver superato la soglia limite per poi essersi visto superare in graduatoria per qualche punto, ma proprio di un giudizio di inadeguatezza e insufficienza. Nulla di strano. In effetti sono cose che possono capitare. Oltretutto, vista la mia passione per lo studio lo avrei fatto in modo gratuito, così come mi capita con altre attività legate al mondo del volontariato, per un senso di dovere civico.
Sento il peso di dover restituire un po’ della fortuna che ho avuto in questi miei 29 anni di vita. Sì, perché a 27 anni avevo già conseguito 4 lauree e ora a queste si è aggiunto un master in Business Intelligence conseguito in una prestigiosa università milanese. Guardando indietro, per 3 anni sono stato assistente di un professore all’università, nominato cultore di una materia in ambito accademico, e a livello lavorativo ho maturato una certa esperienza nel campo delle analisi strategiche legate allo sviluppo locale e agli investimenti esteri, che faccio da autonomo per una grossa azienda internazionale con sede a Londra. Ma non voglio però passare per superbo o autocelebrativo, semplicemente è stato necessario riportare una parte del mio curriculum, in quanto strumento utilizzato per la selezione, nell’ottica di una riflessione più ampia. Sapere di non essere stato ritenuto idoneo è un motivo di orgoglio perché non ho motivo per dubitare che, chiunque sia stato preso, avrà avuto più titoli, vocazione ed esperienza di me.
Questo vuol dire che ci si sta muovendo verso la strada della meritocrazia, dell’eccellenza e che finalmente gli standard si sono sollevati. Se questa è la difficoltà di un tutoraggio, gioisco ancora di più per le capacità che presumo vengano richieste al corpo docente. Purtroppo però la mia riflessione, carica della speranza che qualcosa stia cambiando, cozza con la recente classifica delle università italiane, pubblicata dal Sole 24 ore, che vede l’università di Cagliari terzultima. Qualcosa nel mio ragionamento non quadra: o sbaglio io o sbaglia il giornale. Ciò che mi auguro, per il bene dei miei conterranei, è che – almeno questa volta – abbia ragione io e che la classifica sia frutto di un rovinoso sbaglio di misura. Nel mentre che mi arrovello sulla questione, continuerò a studiare, chissà che un giorno anche io, verso i 60 anni, non avrò abbastanza competenze e titoli per poter svolgere un ruolo utile alla società e restituire, almeno in parte, la conoscenza che mi è stata donata. Per ora, però, almeno in ambito universitario, dovrò tenerla per me.
“Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali […] se avremo ancora un po’ da vivere, la primavera intanto tarda ad arrivare…”
Nicola Manca – Cagliari
(admaioramedia.it)
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