«Non è solo "Verybello" a scordare o addirittura a maltrattare la Sardegna. Basta dare un’occhiata al sito “Italia.it”.» Lo ha segnalato Luigi Crisponi, consigliere regionale dei Riformatori, riferendosi al sito istituzionale del turismo in Italia, anche questo sotto la supervisione del Ministero dei Beni culturali, «costato 45 milioni di euro e ci son voluti 12 anni per realizzarlo attraverso Promuovi Italia, ora in liquidazione, interamente partecipata dall’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo», ha aggiunto l’ex assessore regionale del Turismo.
«Il sito richiama l’Isola pochissime volte, proprio nell’area Idee di Viaggio, ovvero quelle chicche che dovrebbero motivare e convincere gli internauti a fare una visitina alla nostra regione – ha spiegato Crisponi – Purtroppo, i pochi richiami sono accompagnati da testi sconclusionati e in alcuni casi più o meno raffazzonati. Colpisce la assoluta mancanza di citazioni per alcune nostre perle. Per esempio, nell’apposita area non ci sono citazioni per i carnevali, che a breve movimenteranno diverse cittadine sarde. Non vi è traccia della Sartiglia di Oristano, dei Mamuthones a Mamoiada o del carnevale di Tempio. Nell’area dedicata ai Festival letterari, Gavoi è oscurata da Carpi e Sassuolo. Oppure l’indice degli acquari d’Italia scorda di citare quello di Cala Gonone. O non ci sono mai stati, o negano l’evidenza.»
«Sempre nel portale ufficiale del turismo del Ministero si può andare a scorrere la voce Made in Italy, dove vengono in tutto individuati sedici pilastri (secondo il Ministero) del brand Italia – ha concluso l’esponente dei Riformatori – Fa ancora la parte del leone la Lombardia, richiamata ben cinque volte, poi due volte la Campania e una ciascuno Lazio, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Trentino. E la Sardegna? Roba da ridere. Ci infilano incomprensibilmente come regione da visitare per gli ‘outlet village’. Cioè quei colossi della moda che propongono marchi di tutto il mondo e che hanno prodotto effetti depressivi sul piccolo commercio e sulle botteghe artigiane e dell’enogastronomia, simbolo e cuore pulsante di quel Made in Italy che davvero non si può promuovere a vanvera. Italia.it recita testualmente “Alcuni di essi (gli outlet) sorgono non lontani dalle località turistiche della Sardegna, per cui l'outlet diventa una piacevole meta di transito anche nei periodi di villeggiatura”. Con buona pace per i Giganti di Monti Prama.» (red)
(admaioramedia.it)