Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceshini, sabato 24 lo aveva annunciato con enfasi: «Da oggi online verybello.it, gli oltre mille grandi eventi culturali in tutta Italia nei sei mesi di Expo2015». Ed appena sei ore dopo, sempre entusiasta ma già consapevole dei guai in vista: «In 6 ore 500.000 accessi a verybello. Come speravamo grande pubblicità da ironie, critiche e cattiverie sul web… Verygrazie!». La bufera dalla Sardegna si è scatenata qualche giorno dopo ed il sito del Ministero che promuove, in occasione dell'Expo, itinerari e manifestazioni in tutta Italia è stato subissato di "ronie, critiche e cattiverie". Infatti, non si trova traccia di Sant'Efisio, del Redentore e dei Giganti di Mont'e Prama, tre eccellenze culturali del patrimonio isolano. Il sito nazionale è stato immediatamente ribattezzato dal profilo twitter dei Giganti (@montiprama): #verydistratto, che è diventato un hastag virale sul social network.
Sempre su twitter si è scatenato anche l’ex Governatore, Ugo Cappellacci: «Questa per loro sarebbe tutta l'offerta culturale italiana da maggio a ottobre 2015. Una logica da outlet! E' l'esatto opposto di una vetrina degli eventi culturali e la Sardegna viene rappresentata in ‘edizione’ ridottissima. Il Ministero è contro i beni e le attività culturali», fino ad invitare «ministro e autori» all’edizione 2015 del Palio degli Asinelli di Ollolai: «Non possono mancare».Perplessità è stata espressa anche dall’assessore regionale dei Beni culturali, Claudia Firino: «Mancano le manifestazioni più rappresentative dell'Isola e ritengo che bisogna avere particolare cura di tutti gli strumenti che costituiscono un canale di valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Ci siamo messi subito in contatto con il Ministero per avere spiegazioni e segnalare la grave mancanza di eventi quali le nostre manifestazioni identitarie e le statue di Mont'e Prama. Eppure nel corso dei mesi con il Ministero abbiamo interloquito più volte per fornire precise comunicazioni sugli eventi più importanti. Auspico che l'aggiornamento avvenga al più presto perché un'importante vetrina non deve essere in alcun modo negativa né discriminatoria per la Sardegna», aggiungendo su twitter che le «Regioni hanno mandato i dati nel 2014».
«La rappresentazione più eloquente di un governo incapace di qualsiasi attenzione alla Sardegna. L’Expo si conferma strumento di affari per pochi e di grave discriminazione territoriale. Non bastava la valanga di miliardi di euro che si stanno spendendo nelle regioni forti, ora arriva anche la promozione culturale che cancella totalmente la Sardegna. Un atteggiamento talmente gretto che mal si concilia con la rappresentazione della cultura a livello mondiale», il pensiero senza sconti del deputato di Unidos, Mauro Pili.
Per il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, «viste le premesse, non stupisce affatto il modo in cui la Sardegna è stata sostanzialmente ignorata, alla luce di come la Giunta regionale sta affrontando una partita che avrebbe potuto avere un’importanza capitale per il rilancio dello sviluppo economico della Sardegna, partendo dal comparto turistico per trainare quelli, ad esso strettamente collegati, dell’agroalimentare, dell’artigianato e della cultura.»
Anche il deputato del Pd, Caterina Pes, ha usato il social network per invitare a «rimediare subito all'assenza delle mostre sui Giganti. La nostra storia merita un posto speciale».
Poi, qualcuno si è ricordato che proprio l’Isola può vantare addirittura un sottosegretario ai Beni culturali ed è giunto tempestivo il tweet di Francesca Barracciu, unica in difesa del sito ministeriale ed anche in evidente attacco alla tempestività della Regione, nonostante le parole dell'assessore Firino: «Nessun verydistratto. Il sito è in progress, l’elenco della Sardegna è arrivato il 22, sono già attivata per un rapido inserimento, non ho delega Expo».
Fabio Meloni
(admaioramedia.it)