Egregio Presidente Pigliaru, felice di sapere che sta bene e che si sente pronto a ricoprire il ruolo che i sardi tre anni or sono Le hanno affidato. Mi rincresce doverLa informare che durante la Sua assenza tutto è rimasto esattamente come prima, salvo che i risultati della Sua amministrazione si sono stratificati per altri due mesi.
È libero di interpretare la frase precedente nel seguente significato:“nessuno ha potuto constatare un peggioramento della situazione legato alla Sua assenza”. In forma di lettera è pervenuta una Sua nota che forse intendeva sembrare un ruggito ma che non ha spaventato nessuno. Viceversa ha incoraggiato i molti colleghi che temevano il fatto che Lei non volesse tirare a campare ancora per un po’. Infatti l’unico atto che orgogliosamente sembra voler mettere in campo parrebbe quello di restare avvinghiato alla sedia di Presidente della Regione.
Pertanto, visto che nei tre anni trascorsi la manifesta incompetenza Sua e della Sua giunta è stata superata solo dalla superbia e dall’arroganza di cui la lettera di ieri è ancora impregnata, La invito a venire quanto prima in Consiglio regionale a riferire di come intende continuare l’opera di demolizione dei diritti dei sardi presso il governo nazionale e di quali misure abbia in mente per finire di distruggere la nostra economia.
Al contrario, se come temo, la lettera di ieri non è che l’ennesimo bluff, compia l’atto atteso e dignitoso delle dimissioni senza neppure disturbarsi a motivarle perché le ragioni del disastro sono sotto gli occhi di tutti.
Stefano Tunis – Consigliere regionale di Forza Italia
(admaioramedia.it)
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pippetto51
parole più che giuste