Una multa di 200mila euro per Moby, è la decisione dell‘Antitrust per due pratiche commerciali scorrette: il processo di prenotazione ed acquisto online dei biglietti; la polizza assicurativa offerta per il viaggio.
Secondo l’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato, nella homepage della Compagnia le offerte sulle tariffe vengono presentate senza conteggiare le spese di emissione del biglietto (4 euro), che solo alla fine spuntano fuori. Moby ha modificato questa voce in “diritti di prenotazione”, ma per l’Antitrust è una mossa insufficiente per giustificare la separazione dal costo complessivo. Inoltre, la polizza offerta presenta numerose limitazioni, modalità di attivazione e franchigie, che, di fatto, la vanificano con la conseguenza che il consumatore che subisce un danno nel corso del viaggio non ottiene copertura adeguata. Oltre, vengono segnalate anche alcune ambiguità dell’offerta sui danni risarcibili.
La sanzione è di 150mila euro per aver aumentato il costo di ogni prenotazione, senza segnalare adeguatamente il sovrapprezzo, e di 50mila per aver incluso nel biglietto un’assicurazione che genericamente faceva riferimento a spese mediche a bordo, che in realtà, secondo l’Antitrust, non copriva.
“Non vorremmo distogliere il presidente Pigliaru dal suo immaginario scontro con il ‘collega’ Trump, ma richiamiamo la sua attenzione su un fatto appartenente al mondo reale: la compagnia Moby è stata sanzionata dall’Antitrust per una pratica commerciale scorretta nelle spese di emissione del biglietto”. Ha commentato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia.
“Non abbiamo dimenticato – ha aggiunto l’esponente azzurro – che il presidente della Regione promise un ‘costante monitoraggio’ delle tariffe. Dinanzi ad un fatto che, sempre secondo l’Antitrust, riguarda soprattutto la Sardegna per via del maggior volume di traffico rispetto ad altre tratte, il silenzio della Giunta regionale è un pessimo sintomo. Che fine ha fatto il monitoraggio promesso? Quale sarà la linea della Giunta regionale per tutelare i diritti dei passeggeri per la Sardegna? Qual è il livello di attenzione sui prezzi dell’altra compagnia, la Tirrenia, che prende dallo Stato 73 milioni di euro l’anno per i collegamenti marittimi? Quando saranno riviste le condizioni della convenzione con lo Stato, alla luce della sentenza vittoriosa del 2013 su ricorso della Giunta di centro-destra? La Giunta batta un colpo e faccia capire se in questa battaglia sta dalla parte dei sardi o se per l’ennesima volta sventola bandiera bianca”. (red)
(admaioramedia.it)