Il suo corpo è stato ritrovato tra i ghiacci delle Alpi Venoste, al confine tra l’Italia e l’Austria, è vissuto fino a 50 anni ed è morto per le ferite di una freccia. Otzi è una delle mummie più famose al mondo e di lui si conoscono anche il peso, l’altezza, i disturbi fisici e le abitudini alimentari. Il paleopatologo Albert Zink, direttore scientifico dell’Istituto per le mummie e l’Iceman dell’Eurac Research di Bolzano, racconterà la storia dell’uomo di ghiaccio: sabato 3 giugno, alle 18,30 al Museo della Tonnara di Stintino, dialogherà con Teresa Rinaldi, microbiologa dell’Università La Sapienza di Roma.
«Ospitare Albert Zink, che io considero il padre di Otzi, è per me motivo di grande soddisfazione – ha detto Salvatore Rubino, direttore del Mut e microbiologo dell’Università di Sassari – Ho avuto il piacere di incontrare Zink nel 2013, al World Congress of Mummy studies tenutosi a Rio de Janeiro, dove io presentavo una ricerca sulle mummie di Castelsardo, e già allora gli avevo parlato della possibilità di tenere un seminario in Sardegna. L’occasione si presenta durante la seconda stagione del Museo della Tonnara, che si conferma, dunque, come luogo di incontro e scambio di saperi, spazio aperto alla divulgazione scientifica». (red)
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