Ogni sardo – compreso neonati e centenari – spende 1.500 euro l’anno in giochi d’azzardo e appena 1.000 per mangiare. Le slot machine da sole rappresentano il 70% del costo: un miliardo e mezzo all’anno: cifra pari a tutta la spesa alimentare della Sardegna.
Il sistema del gioco fattura nell’Isola più della grande distribuzione, circa il doppio della produzione agricola. Tutto ciò che i pastori fatturano in un anno, viene giocato alle slot in due mesi. Lo Stato, che è il grande croupier, non intende affatto smobilitare questa piaga che distrugge persone e famiglie ma continua a investire sulle slot.
Un popolo che brucia con le ‘macchinette’ il 50% in più di quanto spende per alimentarsi è un popolo morto. Un individuo che risparmia sul cibo e spreca sul gioco d’azzardo è finito. Uno Stato che lucra su un vizio è uno stato criminale, che non merita la s maiuscola.
Il Giardiniere
(admaioramedia.it)