Ieri mattina, la sala operativa della Capitaneria di Porto di Olbia è stata allertata dall’Ufficio locale Marittimo di Siniscola, che aveva appena ricevuto la chiamata di soccorso del comandante del peschereccio Squalo III, che, durante le operazioni di pesca a largo di Punta Nera di Osalla, in seguito all’urto con un corpo semisommerso, prendeva fuoco e subiva una grossa falla nello scafo, costringendo i due uomini a bordo ad abbandonarla mentre affondava rapidamente. Una motovedetta, al comando del primo maresciallo Stefano Brigida, si recava immediatamente sul posto per prestare soccorso ai due naufraghi e contemporaneamente partiva da La Caletta di Siniscola un gommone privato con a bordo personale militare, inviato dal comandante dell’Ufficio locale Marittimo, luogotenente Mario Cubeddu.
Circa 40 minuti dopo, giungevano in zona e recuperavano i due uomini, che venivano riportati a terra, a La Caletta, a bordo del gommone, dove si accertava il loro stato di buona salute. mentre la motovedetta restava in zona per verificare la presenza di inquinamento e di relitti galleggianti. Poco dopo, giungeva anche il peschereccio Seby per recuperare il tender utilizzato dai naufraghi subito dopo l’affondamento ed il rimorchiatore disinquinante Koral della Società Castalia, su autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, ma veniva verificata l’assenza di tracce di inquinamento. E’ in corso un’inchiesta amministrativa per accertare eventuali responsabilità e cause del naufragio. (red)
(admaioramedia.it)
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Rosalba Serra
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