Il caso del Liceo artistico “Foiso Fois” di Cagliari, rimasta senza sede a pochi giorni dal primo giorno di scuola, diventa un caso politico. Infatti, mentre nella sede di via Sant’Eusebio ci sono ancora lavori in corso, la sede extra del Leonardo di viale Ciusa, dove frequentavano le classi con indirizzo musicale, non è più disponibile. Perciò, alcuni studenti, oltre che nella sede staccata di via Bixio, saranno dirottati all’Istituto Besta 2 di Monserrato.
“Le peregrinazioni del Liceo artistico di Cagliari devono finire”, è la perentoria richiesta del consigliere regionale dei Riformatori, Michele Cossa. “Non si possono spendere soldi pubblici per insonorizzare le aule del Leonardo e poi far finta di niente. Che razza di programmazione è questa? L’assessore Firino non ha niente da dire? Il Liceo artistico non può continuare ad essere la cenerentola del sistema scolastico della provincia di Cagliari, cambiando continuamente sede. Non in una città che ha avuto l’ambizione di diventare capitale europea della cultura e nella quale gli studenti che intendono seguire la strada dell’alta formazione in campo artistico sono costretti ad andare in altre città”.
“Altro che buona scuola, iscola ed altre panzane – ha commentato Alessandra Zedda, vice-capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – E’ vergognoso che il centro-sinistra che guida Comune, Regione e Governo non trovi una sede per il Liceo artistico. Nell’inerzia del Presidente della Regione, dell’assessore Firino e del sindaco Zedda, Cagliari assiste al disastro di cambi di sede, edifici inagibili o presunti tali, passaggi che rischiano di offrire il destro ad appetiti speculativi tutt’altro che trascurabili. Si arriva all’assurdo di una scuola che neppure sa dove tenere le lezioni. La sede naturale dell’Artistico è il centro storico, dove i ragazzi potrebbero fare il loro percorso inseriti in un contesto adeguato alla loro formazione”.
Per il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, finora gli atti della Giunta Pigliaru nei confronti della scuola sono un “piano di desertificazione scolastica, che ha chiuso gli istituti, rendendo pendolari e pure appiedati numerosi ragazzi dei piccoli comuni e il silenzio complice sulle scelte del Governo, che mortificano il mondo della scuola in tutte le sue componenti, interrotto solo da comunicati stampa in cui abbondano le parole e scarseggiano le azioni”. “Le scuole erano il primo punto del programma elettorale del presidente Pigliaru, ma solo per chiuderle” , ha aggiunto Cappellacci, riferendosi anche alle proteste in arrivo da Goni, “uno dei moltissimi segnali di dissenso verso una politica liquidatoria che, in nome di risparmi inesistenti, mette i lucchetti alle porte delle scuole sarde”. (red)
(admaioramedia.it)
2 Comments
Michele_Cossa
RT @admaioramedia: @Michele_Cossa : Risolvere situazione Artistico. Zedda: Sede centro storico. Cappellacci: Desertificazione scuole https:…
Omar Serrao
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