Mancano pochi giorni al verdetto, dovrebbe arrivare il 2 aprile, sul Deposito nazionale per le scorie nucleari, che spetta al Governo nazionale, dopo che la Sogin (Società gestione impianti nucleari, responsabile per lo Stato dello smantellamento degli impianti e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi) ha consegnato ad Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) la proposta delle aree idonee ad ospitarlo.
Intanto, Forza Italia lancia l'allarme e presenta una mozione in Consiglio regionale, partendo dall'indiscrezione, attribuita a "fonti riservate ministeriali", che la scelta sarà tra Lazio e Sardegna e che l'Isola ha fondate possibilità di essere sacrificata.
"La Giunta Pigliaru, anche su questo tema, é in perenne sonnolenza, un immobilismo ingiustificabile vista l'importanza del tema – ha detto Pietro Pittalis, capogruppo azzurro – Con questa azione politica vogliamo sollecitare anche la mobilitazione del Popolo Sardo. Renzi non si illuda, questa scelta sciagurata non sarà una passeggiata."
L'allarme era partito sabato da una dichiarazione di Ugo Cappellacci, destinatario dell'indiscrezione: "I Sardi si sono già espressi nel referendum del 2011 con un 97% di no al nucleare ed ai suoi derivati, comprese le scorie – ha sottolineato l'ex Governatore – Una scelta ragionata, che individua per la Sardegna un modello basato sull'ambiente, sulla qualità della vita, sul clima, sulle bellezze naturali. Valori incompatibili con qualsiasi riferimento al nucleare. Però, nonostante il pericolo, la Giunta non ha ancora fatto nulla."
"Eppure, li avevamo sollecitati a prendere posizione – ha ricordato Marco Tedde, autore a novembre 2014 di un'interrogazione sul tema – Lo Stato in Sardegna prima arretra su tutto, poi vuole fare un passo avanti, ma solo proponendo scorie e rifiuti."
Nella mozione i dieci consiglieri di opposizione chiedono "una convocazione straordinaria del Consiglio" (servono altre 11 firme e sono stati invitati a sottoscriverla anche gli altri consiglieri di centrodestra), di "notificare immediatamente una diffida al Governo", di chiedere a Renzi "un incontro urgente in Sardegna", di "impugnare in sede giurisdizionale ogni atto del Governo" su questo tema.
Per Alessandra Zedda, non va esclusa l'ipotesi che la Giunta Pigliaru "dopo aver accettato supinamente altre imposizioni governative, non sappia opporsi neanche a questa", mentre per Ignazio Locci, il rifiuto al deposito per le scorie nucleari é "un tema che unisce i Sardi, manca solo la voce del governatore Pigliaru."
La voce della Giunta, comunque, non é arrivata neanche dopo la conferenza stampa di Forza Italia: "Sono solo illazioni, non c'é nulla di concreto", è trapelato dai corridoi di viale Trento. A questo punto, ai Sardi non resta che augurarsi che restino solo 'scorie verbali' e non si trasformino all'improvviso in qualcosa di peggio, senza preavviso e sopratutto senza aver provato almeno ad opporsi.
Fabio Meloni
(admaioramedia.it)