La massoneria si affaccia ufficialmente nell’aula magna dell’Università di Sassari e non passa inosservata. Il ricordo dell’ex capo del Grande Oriente d’Italia, “Armando Corona: l’uomo, il politico, il Gran maestro”, è in programma sabato 16 alla presenza solenne del rettore Carpinelli e del presidente del Consiglio regionale Ganau, tra i relatori anche l’ex parlamentare democristiano Pietrino Soddu. La regia è a nome della “Massoneria universale Grande Oriente d’Italia” di Palazzo Giustiniani col patrocinio dei fratelli sardi e nell’home page del sito ufficiale del Grande Oriente d’ltalia è presentata ricordando come “il Goi, ormai da tempo, si è aperto alla società profana per affermare e testimoniare con forza i valori universali della massoneria per il progresso delI’umanità”. Il medico Corona (sebbene fu sopratutto imprenditore nel campo della sanità privata e dell’edilizia), oltre ad essere stato Gran maestro del Goi dal 1982 al 1990, fu un esponente di punta del Partito repubblicano italiano (vicesegretario nazionale), diventando anche presidente del Consiglio regionale (1979). E’ morto nel 2009.
“Abbiamo sperato che fosse un bizzarro esempio di ‘fake news’ – hanno commentato i rappresentanti di tutte le organizzazioni sindacali universitarie (Cisl, Cgil, Csa, Cisal, Confsal) – Ma l’iniziale incredulità ha presto lasciato il posto a sconcerto e indignazione. Forse, i ‘valori universali della massoneria’ hanno fatto formale ingresso all’Università di Sassari? A questa eventualità ci opponiamo con assoluta determinazione e con la forza delle donne e degli uomini liberi che rappresentiamo, non accettando in alcun modo che in danno della nostra Amministrazione si consumi un abuso di tale entità”.
Secondo i sindacalisti, il legame di ‘fratellanza massonica’ “si pone in antitesi profonda con i valori della legalità, della trasparenza, della buona amministrazione e con il principio costituzionale che vuole la Pubblica amministrazione soggetta solo alla legge. La caratteristica della massoneria è quella di un impegno solenne di obbedienza, di soggezione a precetti diversi dalla legge dello Stato, mentre la finalità della PA è il perseguimento dell’interesse generale esclusivamente attraverso l’osservanza e il rigoroso rispetto della legge. Non si può prestare giuramento di fedeltà alla legge e poi farsi portavoce di precetti massonici, come non si può rappresentare una PA e poi farsi promotore in ambito istituzionale della figura di un massone”.
Quindi, nella nota diffusa, i Sindacati hanno ricordato che nei concorsi pubblici il commissario aderente alla massoneria può essere legittimamente ricusato dal candidato, “in quanto l’appartenenza alle logge pregiudica di per sé l’imparzialità e l’indipendenza”, perché tradizionalmente “significa vincolare la propria condotta al bene degli adepti e non al superiore valore della legge” e rimarcato “l’incompatibilità assoluta tra la massoneria e qualunque attività riconducibile all’Amministrazione pubblica, pertanto anche all’Università di Sassari”.
Infine, alcune domande sono state rivolte direttamente al Rettore: “Chi ha accreditato il convegno sulla figura del gran maestro Armandino Corona all’Università di Sassari? Chi ha autorizzato l’uso dell’Aula Magna per un simile evento? La figura del massone Corona ha qualche rilevanza per |’Università di Sassari? Esiste un legame tra l’Università di Sassari e il Grande Oriente d’ltalia?”. Ed ora attendono le risposte (“chiare e precise”), ricordando gli accertamenti tuttora in corso da parte della Commissione parlamentare Antimafia sui rapporti tra massoneria ed organizzazioni criminali mafiose (mafia, camorra, ‘ndrangheta) e chiedendo la revoca della disponibilità dell’Aula e di qualunque struttura universitaria e della partecipazione del Rettore, nella sua qualità di legale rappresentante dell’Università di Sassari. (red)
(admaioramedia.it)