Un primario di Cardiologia riabilitativa condannato ad un anno e otto mesi per molestie e violenza sessuale nei confronti di una collega all'ospedale Santissima Annunziata.
Abusi avvenuti sul posto di lavoro, ma il medico, grazie ad una decisione del giudice del lavoro che lo ha reintegrato dopo la sospensione, ha ripreso a lavorare “nella medesima struttura, con lo stesso ruolo, per di più in un ambiente prettamente femminile e con le medesime funzioni, e l'Asl di Sassari, incurante di tutto questo, non ha preso alcun provvedimento”. Lo ha denunciato in una lettera inviata ai vertici dell’Azienda sanitaria, la segretaria territoriale della Federazione sindacati indipendenti (Fsi), Mariangela Campus, ricordando che invece la vittima ”è stata costretta a chiedere il trasferimento, rinunciando al suo ruolo e modificando radicalmente il suo stile di vita e di lavoro a causa dei fatti incresciosi”.
“Sul grave episodio avvenuto all’interno della Asl, i vertici aziendali devono fare chiarezza e prendere al più presto tutti i provvedimenti del caso – ha scritto la sindacalista – In una società civile e in un'azienda dove lavorano tanti professionisti ed onesti lavoratori, e quindi una comunità di persone che ogni giorno affrontano problematiche di ogni tipo, non deve mancare la tutela e la prevenzione per ognuno di loro; sia per il rispetto di ogni singolo lavoratore sia soprattutto per le donne che operano nell'ambiente ospedaliero. Ecco perché chiediamo alla direzione aziendale di agire immediatamente”.
La richiesta di Mariangela Campus alla Direzione Asl è “che si faccia luce su questa storia e che non venga meno la sua autorità di tutela dei suoi lavoratori. Rimaniamo in attesa di determinazioni, confidando nel senso di giustizia, certi che si saprà dare risposta al torto subito, sia materiale che morale, dalla collega”. (red)
(admaioramedia.it)
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