Città medie o dito medio? Ridotta all'osso, è questa la questione che pesa sulla legge di riforma degli Enti locali, che fra poco comincerà il suo (accidentato) cammino in Consiglio regionale. Le proposte di modifiche chieste a voce abbastanza alta dalle Autonomie sono ancora ‘in mente dei’, la coscienza critica del Pd, Arturo Parisi, fa addirittura i complimenti all' ‘avversario’ che ha asfaltato la sua linea ed il presidente Pigliaru continua a tenere il punto ricordando che le aree metropolitane sono 10 in tutta Europa e la Sardegna non può averne 2 (se il confronto è l'Europa a 28 paesi manco una, verrebbe da dire). Insomma, visto da sinistra, il bicchiere della legge sembra mezzo pieno perché, alla fine, le modifiche non stravolgeranno l'impianto del testo e, semmai, rinvieranno ad una seconda fase i nodi più spinosi, secondo un modello già sperimentato da una maggioranza che, quando non riesce a risolvere un problema, lo sposta in avanti.
Vista da destra, invece, il bicchiere in apparenza è mezzo vuoto, un po’ per i trappoloni nascosti in almeno una decina dei 2.500 emendamenti al testo, un po’ per la percezione di certi mal di pancia ancora presenti in alcuni settori della maggioranza. Nella terra di mezzo, come si usa dire, rischiano di restare i circa 200 sindaci che sono stati finora i veri protagonisti della battaglia contro una riforma che pochi si sentono di difendere in modo convinto o aperto. Di fronte all'assessore Erriu, che ha giustificato le sue scelte accampando il criterio della ‘densità’ (i numeri della popolazione per l'area metropolitana di Cagliari), hanno fatto capire a tutti che anche 200 Comuni grandi e piccoli hanno la loro bella ‘densità’. Come finirà? il punto di caduta potrebbe essere quello del ‘centralismo regionale’, cioè vedere se la Regione che sgomita per il riconoscimento della sua autonomia nei confronti dello Stato è disposta a mettersi a dieta, decentrando in periferia funzioni e risorse. Non lo ha mai fatto nella sua storia, difficile che cominci adesso.
SardoSono
(admaioramedia.it)
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