Che quello attuale sia uno dei periodi più bui della storia della Barbagia e del Mandrolisai è cosa ben risaputa. Scuole ridotte all’osso, chiusura di uffici di fondamentale importanza, reti viarie da terzo mondo sono solamente alcuni dei problemi di maggiore criticità che questo territorio si trova oggi a dover affrontare.
A causa di una politica miope, volenterosa di destreggiarsi in abili tagli, capaci di non tener conto delle specificità delle piccole realtà regionali, ma bensì di contribuire a svuotare progressivamente il centro Sardegna.
Mentre lo scorso 11 novembre, in 2.000 facevano partire da Sorgono il disperato grido “Il diritto alla sanità e il San Camillo non si toccano”, a Cagliari l’assessore della Sanità Arru presentava la nuova riforma alla sanità dimostrando ben poche attenzioni alla causa. A distanza di circa un mese la situazione non è cambiata. Nei centri della zona, infatti, è forte il malcontento contro il ridimensionamento del 118, provvedimento attuato nei giorni scorsi dalla Centrale operativa di Sassari, che per carenza di personale ha ridotto l’unica ambulanza medicalizzata disponibile a mezzo infermieristico.
Nella postazione del presidio ospedaliero sorgonese sono presenti solamente tre medici, operativi 24 ore su 24, contro le 12 imposte dalle normative europee. Al fine di garantire, sette giorni su sette, la sicurezza dei circa 25.000 utenti ne sarebbero necessari sei. Intanto la Regione, indaffarata nei ritocchi al nuovissimo Mater Olbia, non ha mostrato alcuna intenzione di predisporre i concorsi per assumere nuovi medici, che, oltre a sopperire alle carenze, favorirebbe anche un ricambio generazionale. A poco sono servite la richiesta di disponibilità di medici da parte dell’Asl di Nuoro, accompagnata dall’aumento della tariffa oraria, infatti gli specialisti provenienti dalle altre postazioni dell’Isola, non solo non avrebbero ricevuto degli adeguati compensi, ma neanche una copertura assicurativa durante le trasferte nel capoluogo del Mandrolisai. In assenza di novità, dal 31 dicembre la ‘medicalizzata’ con medico a bordo sarà presente solamente alcuni giorni la settimana. Con l’inizio del nuovo anno, gli unici mezzi costantemente operativi resterebbero quelli di Isili e Nuoro ed i lunghi tempi di percorrenza delle arterie stradali lasciano presagire l’inutilità delle chiamate per i casi da codice rosso. Fondamentale, nel portare alla luce la gravità del caso, è stato il consigliere regionale Paolo Truzzu (Fratelli d‘Italia), che, con un’interrogazione all’Assessore regionale, ha sollevato il problema. Tra gli amministratori del territorio, il primo a denunciare la vicenda è stato il vice sindaco di Belvì, Maurizio Cadau, solo la prima di una serie di proteste degli altri colleghi fortemente preoccupati per il diritto alla salute di fatto negato.
“Si tratta di un vero e proprio atto di terrorismo sociale volto a destabilizzare un intero territorio con l’obbligo di distruggerlo – tuona Alessandro Corona, sindaco di Atzara – Al tentativo eroico di chi cerca di sopravvivere in queste aree geografiche tutelandole, si contrappone un sistematico e scientifico atto di distruzione da parte di Stato e Regione. Occorre una forte presa di posizione da parte di popolazione e comuni. Sono da tempo favorevole a manifestare a Cagliari, laddove cresce il dissenso e vengo attuate simili decisioni. Una protesta all’interno della città e della 131 sarebbe un’opportunità per far sentire ancora più alta la nostra voce.”
Gli fa eco Sebastiano Casula, primo cittadino di Belvì: “Non ci possono togliere dei servizi di vitale importanza come quelli legati all’ambito sanitario e farci pagare le tasse come un cittadino di una grande città in cui questi certamente non mancano. Continuando di questo passo, i nostri comuni saranno sempre più spopolati e si assisterà ad una nuova ondata migratoria. Abbiamo intenzione, di coinvolgere nuovamente la cittadinanza e i portatori d’interesse per marciare su Cagliari. Il servizio del 118 è intoccabile. Asl e regione si attivino affinché possano essere trovate delle giuste soluzioni. ”
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)
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