Dopo la denuncia dei Riformatori sardi, che la settimana scorsa hanno presentato un dettagliato dossier sulle liste d’attesa, anche il consigliere regionale Marcello Orrù interviene sui tempi biblici che un paziente sardo deve attendere per una visita specialistica nelle strutture pubbliche. L’esponente del Movimento Cristiano lo fa con una proposta che non mancherà di suscitare dibattito e curiosità. Orrù propone infatti al nuovo direttore della Asl unica regionale, Fulvio Moirano, di istituire le visite specialistiche anche durante gli orari notturni per abbattere i tempi di attesa.
“La situazione della sanità in Sardegna è disastrosa e la preoccupazione dei cittadini e di quelli dell’ hinterland è enorme: siamo arrivati al blocco delle prenotazione”, scrive Orrù. “A questo hanno portato i continui tagli sulla salute e sui servizi essenziali e questo è il risultato del piano di riordino adottato dalla Regione. Non è pensabile che la giunta Regionale stia con le mani in mano : è urgente e necessario adottare soluzioni immediate al fine di garantire ai sassaresi i servizi sanitari perché la salute deve essere il diritto prioritario per ogni persona“.
Per questo Orrù lancia un appello al dottor Moirano affinché siano istituite le visite specialistiche anche durante gli orari notturni, soluzione che, secondo il politico eletto nelle liste del Psd’Az, contribuirebbe ad abbattere notevolmente il tempo necessario per poter fare un esame.
“In Sardegna i tempi delle liste d’attesa sono enormi con tanti disagi per i cittadini costretti ad attendere parecchi mesi prima di accedere ad un’ecografia al cuore, ad una visita urologica o radiologica – spiega Orrù -. Un piano impattante sui tempi della sanità con la previsione che il cittadino possa recarsi anche la notte e nei feriali, 24 ore su 24, a fare un esame, un’analisi o un’ecografia, abbatterebbe di gran lunga i tempi delle liste d’attesa e sarebbe un segnale molto importante per i sardi. Nelle regioni dove provvedimenti simili sono stati adottati i risultati sono sotto gli occhi di tutti: in certi casi i tempi si sono ridotti anche del 60%. Una sanità full time ed al servizio del cittadino. E’ inconcepibile che allo stato attuale ci siano pazienti, anche con patologie molto gravi, che attendono mesi e mesi per esami fondamentali per la cura della loro salute”. (red)
(admaioramedia.it)