Coi banchetti, organizzati questa mattina davanti a quindici ospedali della Sardegna, è proseguita la campagna per la raccolta delle firme del Comitato “No Asl Unica”: in appena due ore 3.000 cittadini hanno espresso la loro contrarietà alla riforma della sanità sarda voluta dalla Giunta Pigliaru e dal centrosinistra con la creazione dell’Ats, azienda sanitaria unica regionale.
“Dal Marino di Cagliari, al Sirai di Carbonia, da Ghilarza a Sorgono, da Oristano a Isili e da Olbia a Sassari – ha commentato Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente del Comitato – un’importante risposta dei cittadini e del personale ospedaliero”. “Con le 3.000 firme già raccolte in precedenza, tra banchetti e petizione online, abbiamo raggiunto, e superato, l’obiettivo delle 5.000 firme entro la fine della settimana”, ha aggiunto Piergiorgio Bolasco, coordinatore del Comitato.
Tra i vari banchetti, nei due allestiti davanti agli ospedali di Sorgono e di Nuoro, sono state raccolte quasi 500 firme: “Davanti al San Camillo abbiamo raccolto rabbia e timore per il ridimensionamento del presidio barbaricino, unico ospedale di zona montana in tutto il territorio sardo – ha commentato Maurizio Cadau – Mentre al San Francesco lo sconforto dei cittadini è per il sovraffollamento e il taglio dei posti letto nonostante l’estensione del territorio che ricade sul presidio ospedaliero, che parte dal Marghine e arriva fino alla Baronia e a Budoni”.
I prossimi appuntamenti coi banchetti del Comitato No Asl Unica saranno nel prossimo fine settimana fuori dai mercati cittadini di Cagliari. (red)
(admaioramedia.it)