Nei giorni scorsi, in appena 48 ore si sono resi disponibili 6 reni per il trapianto, ma per l'eccezionalità del fatto, con diverse equipe mediche impegnate, prima per i prelievi, poi per i trapianti, non tutte le donazioni hanno potuto essere utilizzate in Sardegna e due reni sono stati trasferiti nella Penisola, grazie all'efficiente rete nazionale dei trapianti. L'indisponibilità delle equipe mediche è dovuta all'adozione dei nuovi provvedimenti dell'Unione europea, recepiti dal Ministero della Salute, relativi agli orari ed ai turni di lavoro negli ospedali e nelle sale operatorie.
L'episodio è stato segnalato dal presidente regionale dell'Asnet (associazione sarda nefropatici, emodializzati e trapiantati), Giuseppe Canu, che ha inviato due lettere per denunciare la criticità nelle sale operatorie in Sardegna. Una lettera è destinata ad Alessandro Nanni Costa, direttore Centro nazionale trapianti, ed al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: “La Sardegna ha dovuto rinunciare a due trapianti di rene a causa dell’applicazione ferrea di un dispositivo dell’Unione europea che ‘impone’ anche per le sale operatorie, il rigido rispetto degli orari di lavoro e dei turni – ha scritto Canu – Provvedimento che lascia scoperto un settore come quello dei trapianti d’organo, che in Sardegna e in tutta Italia, e in determinate strutture sanitarie, ha raggiunto livelli d’eccellenza. Non si vuole fare una questione ‘campanilistica’, anche se mi sento di solidarizzare con i due pazienti sardi che avrebbero potuto essere trapiantati, e ci soddisfa il fatto che queste due donazioni abbiano potuto essere trapiantate ad altri pazienti bisognosi. Ora, a noi come Associazione Forum Nazionale delle associazioni regionali che si occupano di trapiantati e di dializzati, a Lei, come responsabile istituzionale facente capo all’Istituto Superiore di Sanità, spetta un compito arduo per elaborare proposte e iniziative da presentare al Ministero della Salute, al fine di arginare queste problematiche e garantire il diritto al turnover dei sanitari”. Secondo Canu, “non si tratta solamente di proporre il potenziamento del personale con assunzioni straordinarie, ma occorre incrementare la didattica e la formazione umana e professionale di altro personale da inserire in dette strutture. Un provvedimento che sarebbe dovuto essere attivo già prima dell’applicazione della normativa Europea sulla turnazione in ospedale e in sala operatoria”.
L’altra lettera è stata indirizzata all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, per la richiesta di un incontro urgente: “I gravissimi fatti dei giorni scorsi hanno messo in evidenza le enormi difficoltà del sistema sanitario sardo nell’ambito dei trapianti per insufficienza di personale – ha scritto il Presidente dell’Asnet – La scarsità del personale medico nonché la riorganizzazione dei riferimenti sanitari è un problema presente anche in diversi centri dialisi della Sardegna. E’ stato più volte sottolineato da parte dell’Asnet, e nel rispetto di tutte le parti coinvolte, non può continuare a protrarsi nel tempo. E’ indispensabile incontrarsi nell’interesse e tutela dei pazienti sardi, nonché del prestigioso e straordinario lavoro svolto dai medici che operano nell’ambito dei trapianti, affinché questi fatti non si ripetano in futuro”. (red)
(admaioramedia.it)
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