Ancora pochi giorni separano il Consiglio regionale dal’atto finale che sancirà la nascita della Azienda sanitaria unica regionale (Asur). Dopo il ritiro degli emendamenti della maggioranza di centrosinistra nella Commissione consiliare, il periodo che separa dall’arrivo in Aula del provvedimento, previsto per martedì 21 giugno, dovrebbe servire per far ritrovare alla coalizione un’intesa finale, probabilmente gestita dalla Giunta ed in particolare dall’assessore della Sanità Arru , evitando stravolgimenti ed amare sorprese nel voto assembleare, che dovrà necessariamente chiudersi entro giugno, cioè entro la scadenza dell’incarico ai commissari Asl. Anche perché il presidente Pigliaru ha già annunciato in pompa magna che si parte dal 1° luglio.
Nonostante l’ottimismo della Giunta e del Pd, le parole degli alleati di Sel, al termine di una riunione definita tecnica, alla presenza anche del sindaco Zedda, dell’assessore Firino e del senatore Uras, non prefigurano il sereno: “Manteniamo tutte le perplessità espresse sia sul piano della procedura di approvazione sia nel merito del contenuto – si legge in una nota ufficiale – In particolare, sottolineiamo la necessità del rispetto rigoroso delle modalità e dei tempi previsti per l’acquisizione del parere obbligatorio del Cal. e l’insufficiente definizione normativa sia in relazione agli adempimenti della fase di transizione tra il sistema esistente e quello della Asl Unica, sia sul piano dei costi finanziari del nuovo assetto organizzativo, avuto riguardo ai diritti dei cittadini a più ampi ed efficienti servizi sanitari”.
“Sel conferma tutti i dubbi espressi – continua la nota – Non intende, rimanendo l’attuale testo, condividere la responsabilità di un prevedibile fallimento della riforma. Sel è forza essenziale della maggioranza. É alla maggioranza politica che compete la scelta sulle grandi questioni di riforma e programmatiche, non a singole componenti della maggioranza o alla sola Giunta tecnica al governo della Regione. Diversamente la stessa Giunta e il Presidente della Regione rischiano la solitudine sul terreno sociale ed economico reso fragile dalla crisi e ugualmente un isolamento sul fronte gestionale quando le professionalità sanitarie da troppo tempo subiscono tentativi disordinati di riforma”.
Più prevedibile il no alla Asl unica regionale dal fronte dell’opposizione: “La maggioranza di centrosinistra, sfaldata e divisa sulla riforma della sanità, non può né deve permettersi il lusso di approvare una riforma a senso unico, senza confrontarsi con le opposizioni e con chi nella sanità ci lavora – ha evidenziato Marcello Orrù, consigliere regionale del Psdaz – La soluzione Asl unica non è un’azione di razionalizzazione in quanto, dopo la sua creazione, da un lato si creerebbe un accentramento dei poteri su un unico soggetto e dall’altro permarrebbe la necessità di mantenere in vita i commissari delle aziende locali. Un aumento dei costi e dei centri di spesa alle spalle dei cittadini. E’ una riforma che svilisce le professionalità presenti nelle Asl ma sopratutto colpisce i cittadini che vedrebbero allontanarsi ancor di più dai propri territori di riferimento uffici e servizi essenziali. E’ una riforma sbagliata da bocciare: la giunta Pigliaru si fermi prima di combinare l’ennesimo danno a discapito dei sardi e delle loro famiglie”. (red)
(admaioramedia.it)
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Gio Vanna
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