Gli alleati di Sel, che non gradiscono il progetto della Giunta regionale sulla Azienda sanitaria unica regionale (Asur), hanno lanciato un chiaro preavviso di abbandono della maggioranza: “Manteniamo tutte le perplessità sia sul piano della procedura di approvazione sia nel merito del contenuto e non intendiamo condividere la responsabilità di un prevedibile fallimento della riforma. Siamo forza essenziale della maggioranza ed alla maggioranza politica compete la scelta sulle grandi questioni di riforma e programmatiche, non a singole componenti della maggioranza o alla sola Giunta tecnica al governo della Regione. Diversamente la stessa Giunta e il Presidente della Regione rischiano la solitudine”.
Perciò, il presidente Pigliaru ha ritenuto necessario esporsi in prima persona per ‘proteggere’ la riforma: “Non siamo stati eletti per conservare ciò che esiste e che funziona male, ma per fare scelte coraggiose. E portare avanti la riforma della sanità rientra nella assunzione di responsabilità che questa giunta ha messo al centro delle proprie scelte e del proprio lavoro, senza mai sottrarsi ai passaggi istituzionali né politici. Una riforma necessaria quanto urgente per assicurare maggiore controllo su costi e qualità così come minore frammentazione e sprechi, di cui la Asl unica è tassello fondamentale. Rappresenta uno degli obiettivi strategici di Giunta e maggioranza per riequilibrare l’assistenza, migliorarla, renderla omogenea e di qualità”.
Richiamando anche la decisione della maggioranza dello scorso dicembre, quando il centrosinistra in Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge che prevede l’istituzione dell’Asur a partire dal 1° luglio, ribadendo che il percorso non si interrompe: “L’esecutivo, consapevole che una riforma tanto importante va fatta con massima condivisione e convinzione di tutti, ha accettato la proposta di una parte della maggioranza per ulteriori spazi di approfondimento, rinnovando la disponibilità a discutere proposte emendative e accogliere modifiche costruttive. La Giunta è sempre pronta ad ascoltare ed a fare sintesi per proporre una riforma migliore senza però stravolgere la prospettiva che insieme ci siamo dati. Se c’è tempo per discutere, non ce n’è per fare passi indietro rispetto a una riforma così essenziale per migliorare la sanità sarda”.
A margine della diatriba tutta interna alla maggioranza, dall’esito incerto perché tra gli scettici si sarebbero aggiunti altri consiglieri, c’è stato un botta e risposta tra il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ed il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau. L’esponente dell’opposizione, che nei giorni scorsi aveva indirizzato una lettera al Presidente invitandolo ad un intervento ‘super partes’ in merito al dibattito nella commissione consiliare, aveva denunciato come l’Aula si stesse riducendo ad “un semplice passacarte”.
“Nessuna norma è stata violata – ha risposto Ganau – Pertanto nessun intervento istituzionale è formalmente possibile. Le funzioni del Presidente del Consiglio sono principalmente di garanzia e legate al rispetto delle regole che sovraintendono e consentono il corretto esercizio delle funzioni del consigliere e della dialettica consiliare tra i gruppi. Continuerò a svolgere il mio ruolo affinché le corrette dinamiche parlamentari siano rispettate sino in fondo, ad iniziare dall’essenziale e imprescindibile ruolo delle Commissioni e del confronto e sintesi che in esse si deve svolgere”. Per Pittalis, una risposta imbarazzata: “Si sta consumando un subdolo e strisciante svuotamento delle funzioni del Consiglio, che va al di là della esplicita violazione di norme regolamentari. Non c’è nessun consesso che possa sostituirsi all’assemblea democraticamente eletta dai sardi, con i suoi organi, ed è quella la sede dove discutere proposte come quella relativa alla Asl unica. Chiediamo che il presidente Pigliaru intervenga lì per un chiarimento politico: le dichiarazioni di Sel pesano come un macigno e aprono una crisi politica nella coalizione che sostiene il presidente. Apra un dibattito alla luce del sole e, prima di avventurarsi in proclami i cui toni da svolta epocale sono inversamente proporzionali ad un immobilismo cronico di questa prima metà del mandato. O Pigliaru è in grado di unire i suoi sulle azioni da compiere, anziché solo sul disfare, o prenda atto che la sua esperienza ha ancora poco da dare ad un’isola che non può aspettare”. (red)
(admaioramedia.it)