Forte preoccupazione tra i dipendenti di ditte esterne che attualmente lavorano in alcuni servizi nelle sedi regionali: con la nuova gara d’appalto ed il loro passaggio nella nuova società mandataria si rischiano “condizioni contrattuali e salariali” notevolmente penalizzanti: fino a 400 euro mensili in meno.
La denuncia è di Alessandro Sorgia, consigliere comunale di Cagliari: “Un altro episodio di cattiva amministrazione da parte del governatore Pigliaru e della sua Giunta regionale, questa volta relativamente all’appalto dei servizi di portierato, vigilanza e altri servizi per le sedi della Regione e delle aziende sanitarie. Nonostante la vicenda sia stata rappresentata in lungo e in largo anche dalle segreterie di numerose sigle sindacali attraverso un documento unitario, da parte del presidente Pigliaru e dalla sua Giunta regionale non si è avuto alcun cenno di riscontro”.
Il documento sindacale è stato inviato al presidente Pigliaru, all’assessore del Lavoro Mura, ad Eugenio Annichiarico dell’Ispettorato del Lavoro ed alle Direzioni sanitarie Brotzu, Aou e Ats Sardegna, dopo un incontro avuto, lo scorso 27 febbraio, con la società CoopService, società mandataria del raggruppamento che si è aggiudicato l’appalto, e SicurItalia, che subentra alla società Cenza: “Preso atto della volontà espressa da SicurItalia di assumere le maestranze provenienti dalla società uscente a condizioni gravemente penalizzanti per i lavoratori manifestiamo il dissenso”, hanno scritto Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti, non firmando il verbale di accordo, perché SicurItalia ha proposto l’assunzione di tutti i lavoratori, presenti nell’appalto degli ospedali Brotzu, Microcitemico e Businco, con l’applicazione del Ccnl Servizi fiduciari, che ha parametri retributivi più bassi del Ccnl Multiservizi utilizzato dalla società uscente.
“I lavoratori del portierato sono stati discriminati rispetto ai lavoratori della vigilanza armata, per i quali già nel bando di gara si è chiarito quale Ccnl si dovesse applicare – prosegue la nota sindacale – mentre non è stato specificato per il servizio di portierato, rimandando genericamente a norme di Legge e di Ccnl. Tale mancanza sta causando una grave perdita della capacità di reddito che questi lavoratrici e lavoratori avevano fino al 28 febbraio 2018, in quanto la SicurItalia ritiene di poter applicare legittimamente un contratto al ribasso rispetto alle condizioni precedenti. Inoltre, le Commissioni Prima e Seconda del Consiglio regionale hanno deliberato di impegnare la Giunta regionale ‘a vigilare nelle fasi di predisposizione dei futuri bandi di gara vengano attentamente vagliate le possibili conseguenze e gli impatti sull’occupazione al fine di conseguire non solo la salvaguardia dei livelli occupazionali ma altresì quella dei livelli retributivi’. Riteniamo sconcertante che un appalto pubblico della Regione sia aggiudicato con piena consapevolezza favorendo quindi l’assoluta mancanza della capacità di reddito di lavoratrici e lavoratori che lavorano in questo settore da tantissimi anni”.
Prossimamente verranno assegnati i rimanenti servizi di portierato negli altri presidi ospedalieri: “Considerato che la società che si è aggiudicata i lavori è la stessa (CoopService) – scrivono i sindacati – ci aspettiamo un’altra riduzione collettiva delle retribuzioni, contribuendo così ad aumentare il disagio sociale tra le famiglie dei lavoratori impegnati in appalto”. Inoltre, è stato chiesto un incontro urgente con le parti, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori occupati negli appalti ed annunciato un sit-in di protesta sotto il palazzo della Regione per i prossimi giorni. (red)
(admaioramedia.it)