Anche il presidente Pigliaru ha commentato i dati di uno studio sul mercato del lavoro diffusi dell’Inps: “La Sardegna registra un incremento di ben il 40% delle assunzioni a tempo indeterminato nel settore privato, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta di un risultato superiore alla media nazionale, che allinea l’Isola alle regioni del nord Italia, distaccando di gran lunga i dati del mezzogiorno. È un dato straordinario perché, all’interno di un aumento complessivo dell’occupazione, indica che sta crescendo di moltissimo il lavoro di qualità, quello appunto a tempo indeterminato. Significa che siamo sulla strada giusta: è la via per far uscire la Sardegna dalla crisi e continueremo a percorrerla con determinazione”.
Ma la sua lettura entusiastica non trova d’accordo alcuni esponenti del centrodestra: “L’esultanza del presidente Pigliaru è degna di Alice nel paese delle meraviglie – ha detto Marcello Orrù, consigliere regionale e presidente del Movimento cristiano – Peccato che la realtà sia molto distante dalla versione entusiastica del Presidente che è arrivato a dire che ormai la Sardegna su occupazione si allinea alle regioni del Nord e che ha intrapreso la strada giusta per il futuro (sic!). La triste verità è che le sgangherate riforme del governo Renzi in materia di lavoro, con l'abolizione totale del contratto a progetto e la disincentivazione del contratto a termine, hanno praticamente costretto le imprese a trasformare i rapporti di lavoro utilizzando i nuovi contratti a tempo indeterminato previsti dalla Legge di stabilità e gli sgravi ad essi collegati. Peccato che tali rapporti di lavoro non siano altro che i vecchi Cocopro mascherati da un tempo indeterminato che in realtà non esiste più, in quanto durerà giusto il tempo delle agevolazioni. Sempre che tali sgravi siano attuati per davvero e le imprese non vengano prese in giro come altre volte è accaduto sulle agevolazioni alle assunzioni. Si tratta di dati ‘drogati’ e per rendersene conto non ci vuole alcun titolo accademico”.
Critica che trova concorde anche Carlo Fadda, dirigente nazionale di Fratelli d'Italia: “Il Presidente (da buon cattedratico in Economia) dovrebbe prendere atto che grazie al Jobs Act centinaia di lavoratori stagionali (bagnini, camerieri d'albergo, addetti spiaggia ecc.) sono stati assunti a tempo indeterminato con la formula del ‘part time verticale al 25/30%’ per non pagare i contributi per i prossimi 3 anni. Si tratta di centinaia di lavoratori che dalla nuova formula non avranno nulla in cambio se non la perdita dell'anzianità di disoccupazione, dell'eventualità di Aspi o mini Aspi, della possibilità di accedere alla formazione ed alla riqualificazione professionale. Farebbe bene il Governatore a richiedere all'Inps un quadro completo dell'entità del fenomeno e conoscere in prima persona le realtà lavorative senza basarsi solo sui numeri di renziana propaganda". (red)
(admaioramedia.it)
11 Comments
Gigi Camba
Ma questi ci sono o ci fanno?
Anna Littera
ma chi ci crede??????????
Francesca Vacca
I disoccupati stanno emigrando ecco come diminuisce la la disoccupazione
Dania Aresu
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